Anche questo Natale giunge mentre tanta umanità smemora il senso dell’Umanità.
Vorrei trovare le parole giuste per comunicare l’amore che ho in cuore, perché questo mio amore trovi come corrispondenza in chiunque incontra il dono di trasmetterlo soprattutto a chi soffre per la solitudine, lo sfruttamento, la miseria, la malattia, lo stigma dell'odio contro la diversità, tutti mali prodotti da uno spazio di società ferina, ottusa, egocentrica, falsa.
Vorrei che insieme diventassimo tutti costruttori di pace non solo attraverso le parole o puntando l’indice verso i mali del mondo ma concretamente con il donarsi, senza ambire a menzioni e senza autocelebrazioni, ma nell’operare esclusivamente per la gioia altrui. Nel silenzio e senza misurare l’onerosità del dare.
Nello spirito di un Natale cristiano.
Anche in questo Natale 2022 vorrei che tutti quelli che oracolano attraverso i canali mediatici escano dalla retorica della fraternità come petizione di principio.
La crisi della giustizia globale è la crisi dei valori umani. I valori umani sono il fondamento dei valori di una comunità Umana: valori che sono definiti tanto bene nelle varie dichiarazioni e negli eloqui dei detentori del potere (di qualunque genere) ma che poi non trovano alcun riscontro nei fatti.
Di fronte all’orrore che invade le cronache quelli dichiarati non valgono la carta sulla quale sono stati stampati e quelli affermati sotto i riflettori troppo spesso sono strumentali al conseguimento di vantaggi personali monetizzabili nel breve o lungo periodo (i filantropi ne traggono redditi e opportunità).
Vorrei che in questo tempo di Natale ci fosse più tempo per riflettere, che le parole pace e amore entrassero nel lessico di ciascuno prendendo il posto delle troppe parole deliranti, sguaiate, svalutate e che garantire la vita ad ogni essere umano diventi per ogni abitante del pianeta un impegno di civismo.
Vorrei che dinnanzi al mistero del Natale ciascuno possa sentire in cuore quel caldo idillio pastorale che animava i pastori di Betlemme e, almeno nelle intenzioni, ciascuno possa essere migliore perché ci sia meno bisogno di stendere “veli pietosi” su azioni e omissioni.
Auguro in questo Natale che ciascuno possa divenire per l’altro una risorsa da valorizzare come capitale fruttifero con il metro economico di un sistema solidale e non piuttosto un addendo alla montagna di scarti da conferire nella discarica di pagine di storia scritte con parole deliranti e no-sense.
Buon Natale
Antonella Giordano
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