1000mq non fruibili da 50 anni sono restituiti al pubblico
Giulierini: "Ripensare il Museo in un'ottica di tutela e valorizzazione del verde
Tutti i fondi Pon 2014-2020 destinati al progetto sono stati spesi"
(crediti: Valentina Cosentino) |
La progettista Silvia Neri firma un allestimento che ha al centro la peschiera voluta da Maiuri
1000 metri quadrati che ritornano ad assumere la propria vocazione originaria: essere un giardino aperto al pubblico e alla cittadinanza. Oggi si concludono i lavori di riallestimento del terzo cuore verde del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: il giardino della Vanella, progettato dall'architetto Pietro Bianchi nel 1832, riqualificato negli anni Trenta del Novecento da Amedeo Maiuri e ridotto in buona sostanza a deposito di marmi (e dunque non fruibile) per un cinquantennio.
(crediti: Valentina Cosentino) |
"Oggi si completa quel percorso di tutela e valorizzazione del verde museale, intrapreso con la mostra -Mito e natura- e proseguito con il nuovo allestimento dei Giardini delle Fontane e delle Camelie. Il Giardino della Vanella ci porta a dialogare sempre più con la città: in rete con la Regione Campania, quest'area sarà collegata con l'Istituto Colosimo, proprio partendo dal Braccio Nuovo del MANN. La Vanella si connoterà come uno spazio ad alta complessità: con il wi-fi, i visitatori potranno leggere il Qr code delle piante, per individuare simmetrie con le specialità botaniche rappresentate in mosaici e affreschi pompeiani. Questo approfondimento è stato possibile grazie agli studi compiuti con il Dipartimento di Agraria della Federico II", commenta il Direttore del Museo, Paolo Giulierini.
(crediti: Valentina Cosentino) |
Nel Giardino sono già piantate rose iceberg e papaveri orientali, anche se, come spiega l'architetto Neri, uno dei principi ispiratori della scelta dei fiori è quello della spontaneità delle coltivazioni, per controbilanciare quasi la linearità geometrica delle architetture del Braccio Nuovo. E in primavera si lavorerà anche per rendere accessibile l'Ipogeo di Caivano, monumento funerario di epoca romana, e riqualificare il porticato attiguo: tra archeologia e natura, il dialogo è sempre vivo.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
Nessun commento:
Posta un commento