Fondazione Ferrero
presenta
Jacques
Henri Lartigue
“L’invenzione della felicità”
A cura di
Denis Curti, Marion Perceval e Charles-Antoine Revol
17 febbraio –
30 marzo 2023
Realizzata in collaborazione con la Casa dei Tre
Oci di Venezia e la Donation Jacques Henri Lartigue di
Parigi.
Fondazione Ferrero
Strada di mezzo, 44 -
Alba (CN)
« La Baule, 1979 », Photograph by
Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France),
MAP-AAJHL
La Fondazione Ferrero di Alba presenta da venerdì 17 febbraio 2022 a martedì 30 marzo 2023 un nuovo progetto espositivo, dedicato al grande fotografo Jacques Henri Lartigue (1894 - 1986): “L’invenzione della felicità”.
La
mostra è curata da Denis Curti, Marion Perceval e Charles-Antoine
Revol della Donation Jacques Henri Lartigue e realizzata in
collaborazione con la Casa dei Tre Oci di Venezia e la Donation
Jacques Henri Lartigue di Parigi.
Dopo il grande successo
veneziano alla “Casa dei Tre Oci” e la successiva tournée presso
alcune delle più prestigiose sedi espositive italiane, come il Museo
Diocesano di Milano e il WeGil di Roma, la più grande retrospettiva
mai dedicata in Italia all’opera del geniale fotografo della Belle
Époque approda ad Alba nel cuore delle Langhe, con uno speciale
display pensato appositamente per gli spazi della Fondazione Ferrero
che include un nucleo fotografico inedito dedicata alle
frequentazioni piemontesi del fotografo e di sua moglie Florette
Ormea, concesso in esclusiva per questa mostra dalla Donation Jacques
Henri Lartigue di Parigi.
L’opera di Lartigue si
caratterizza per l’approccio “umanista”, incentrato sul
racconto della dimensione privata, sulla registrazione di quegli
attimi di felicità che costituiscono la vita quotidiana.
“L’invenzione della felicità” è proprio questo: la capacità
di trattenerla, cristallizzarla e ritornare a guardarla ogni volta
che lo si desidera, magari all’interno di uno dei 120 album di
famiglia realizzati dall’autore nel corso della sua vita.
Questa
mostra vuole abbracciare il visitatore sotto un manto accogliente,
quasi a creare una ‘comfort zone’ interamente dedicata alla
felicità che, partendo dall’universalità vernacolare di un album
di famiglia, si estenda alla collettività.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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