A Salerno giovedì 9 febbraio tornano il romanzo di Alfonso Bottone “Maria storie di ragionevole follia” e le “Storie dell’arcobaleno che vinse il mostro che non si vede” di Viviana Bottone, editi entrambi da Terra del Sole. Appuntamento al Foyer cafè letterario del Teatro Nuovo alle ore 20.00. Dopo i saluti di benvenuto di Gianluca De Martino, con gli autori si intratterrà il giornalista Pippo Della Corte.
Il romanzo di Alfonso Bottone “Maria storie di ragionevole follia” resta straordinariamente impresso nella memoria tattile e visiva, con la dolcezza di frasi cantabili e l'eco di una riaffiorante nostalgia della semplicità della vita che bisogna prendere per quella che è senza offenderla mai, con la consapevolezza e la libertà del “no, non ci sto!”. Il non ci sto al divieto di assaporare il gusto dolce della follia, quando a dirlo nel profondo spazio dell'anima sono i grandi uomini, anche se i più grandi uomini sono soli. I protagonisti del libro restituiscono perfettamente immoralità letteraria e poesia erotica dagli interni bukowskiani della scena di un film. Il libro si trasforma magicamente in cinema con performance affidate a Stefano, Maria, Martine, Luisa, che si ritrovano in cauti momenti erotici, in incontri non assidui ma di totale integrazione reciproca, in commedie giocose, tra le suggestioni di Spaccanapoli o in una galleria d’arte, e la suspence o le avvisaglie di quanto accadrà di lì a poco. Per non parlare dell'adrenalina del rischio di farsi colpire sulla testa finanche da un mattone, pur di non rimanere intrappolati da quei dogmi secondo cui una cosa è morale e un'altra no, appunto. Una vicenda che affonda le proprie radici nella “mediterraneità” del Sud. Lo scrittore, il protagonista del libro, e finanche la casa editrice, provengono dalla Costa d’Amalfi, emporio ricco di profumi e sapori diversi dal resto d'Italia. E' lecito all'autore tirare qualche somma mirata sulla necessità di essere affamati. Avere fame di vita. Aggredirla, divorarla, senza lasciarsi imbrigliare dal dovere del si potrebbe ma non si può. Le Emozioni della Vita e dell'Eros in un paesaggio, Napoli e la Costiera Amalfitana appunto, che travolge i sensi, i sentimenti e il sogno di un’esistenza vissuta liberamente in luoghi dove permangono bellezze da capogiro, seni, culi e scenari naturali, lodevolmente celebrati, perché è bello poter dire alla fine confesso che ho vissuto.
Sei le favole in tempo di pandemia di “Storie dell’arcobaleno che vinse il mostro che non si vede” che Viviana Bottone ha scritto e disegnate, “proprio come in un puzzle illuminato dalla luna”, per regalarle alla lettura dei più piccoli che sono cresciuti in un mondo in cui infuriava il “mostro invisibile” del Covid. E così, come per magìa, scrive nella prefazione al libro il giornalista e scrittore Paolo Sciortino, “i personaggi delle storie percorrono strade diverse, magari “distanti”, come impone la legge del Mostro che non si vede, ma il percorso è lo stesso, ed è quello di un comune destino felice. Il vecchio bottegaio non fa mancare provviste a nessuno e prende la mano della moglie per non perdere coraggio, la famiglia dei gatti trova una famiglia di umani, dopo avere perso l’amicizia di una anziana signora, che è nelle braccia dell’arcobaleno, e hanno trovato la comprensione e la fiducia di una giovane infermiera, che è la mamma di un bambino coraggioso, fino al punto di credere, semplicemente perché è vero, che la mamma e il gatto si sono parlati, e si sono anche capiti benissimo. Cose che il mostro non può capire”.
L’ultimo romanzo di Alfonso Bottone sarà venerdì 10 febbraio a Benevento, alla Sala Cesvob in viale Mellusi 68, alle ore 17.00. Ne parlerà con l’autore la poetessa e scrittrice Adriana Pedicini.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
Nessun commento:
Posta un commento