Lettere ai miei cari risponde ad una delle numerose iniziative attuate dalla scuola “F. De Sanctis” in un Istituto di pena che riserva particolare attenzione al recupero e reinserimento dei suoi ospiti.
Nelle celle della Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi, silenziose ed in penombra, nella fatica di vivere, prendono forma queste Lettere indirizzate ad una o più persone care. L’occasione è fornita dall’avvicinarsi del Natale, dalle difficoltà, da un presente affannoso. Pagine che raccontano tra le righe la sofferenza della reclusione, la preoccupazione per la vita futura, l’angoscia di dover fare da padre ai propri figli senza nemmeno vederli, di dover amare senza condividere.
Ma il cammino verso una libertà infranta, può iniziare anche tra gelide sbarre, se rimane acceso un lume di speranza.
In fondo, cosa c’è di più bello di un Santo Natale di una famiglia normale!?
Carmen Figundio
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