QUESTIONI DI CUORE
a
cura di Stefano Bianchi
dal 14 Febbraio al 30 aprile 2023
inaugurazione martedì 14 Febbraio 2023, dalle 17:00 alle 19:30
In occasione del quarantennale del
gruppo artistico Plumcake, la Galleria Centro Steccata in
collaborazione con il team dell’Associazione Culturale Ponti x
l’Arte di Parma hanno realizzato un’inedita e sorprendente
esposizione, dove il Cuore è il predominante ed esclusivo simbolo
Pop.
Il cuore contiene, raccoglie, archivia sensibilità e
sentimenti, buoni o cattivi che siano. Si può avere una spina nel
cuore, un cuore di tigre, ci si può rodere il cuore, essere di buon
cuore, avere un cuore tenero, provare un tuffo al cuore, essere senza
cuore, stare col cuore in pena. Senonchè, battito su battito, nel
1997 Gianni Cella, Romolo Pallotta e Claudio Ragni hanno l’ardire
di acciuffare un Jumping Heart (ossia un cuore che saltella) e giusto
il giorno di San Valentino lo immortalano sul quadrante di uno Swatch
per ricordare a tutti che c’è anche “un tempo per l’amore”.
Fanno “bingo” i 3 Eroi della Pittura, come amano
definirsi da quando, nel 1983, il gallerista milanese Luciano Inga
Pin li ha svelati al mondo come Plumcake per la semplice ragione che
la loro arte iconografica in vetroresina, strapiena di fumettistiche
varianti anatomiche e zoomorfe, è giocosa, golosa, cromaticamente
glassata, colta e pop al tempo stesso.
“È un esempio di
comunicazione paradossale”, tiene a precisare nel 1984 l’ineffabile
trio pavese dalle pagine della rivista Frigidaire, tra un fumetto di
Andrea Pazienza e una striscia di Tanino Liberatore. “La situazione
è esasperante e acida, e noi la rappresentiamo in forme di zucchero.
Si tratta d’ironia, ironia pura, ma forse è l’unico modo, il
paradosso, di trasmettere verosimilmente i tratti della vita
moderna”.
Una vita dinamica, anzitutto. Tale e quale, se
possibile, a quella che Giacomo Balla e Fortunato Depero avevano
auspicato nel Manifesto del 1915, funzionale a una Ricostruzione
Futurista dell’Universo. E infatti, insieme a Gianantonio Abate,
Clara Bonfiglio, Dario Brevi, Andrea Crosa, Marco Lodola,
Battista Luraschi, Luciano Palmieri e Umberto Postal, nel Nuovo
Futurismo ci sono anche i Plumcake impegnati a “shakerare” l’arte
contemporanea tra Figurazione e Design. Il che non può che farci
ritornare al “cuore” della faccenda. Anzi: alle Questioni di
cuore, dal momento che questi scintillanti cuori in bassorilievo
architettati a metà anni 90 nei formati Small, Medium e Large,
metabolizzano il Kitsch e la Space Age, la tripla X e la Pop Art, il
Fumetto e il Cartoon.
Ci sono cuori che inglobano facce. E
tra quelle facce potrebbe esserci indistintamente Cella, Pallotta o
Ragni. Oppure tutti e 3 assieme, zoomorfizzati magari da elefante, da
scimmia, da orsacchiotto. Ci sono cuori che hanno impressa una mano.
E sul palmo della mano occhi e bocca spalancati. Ma se invece fossero
2 capezzoli e 1 ombelico? Ci sono cuori, poi, che inscenano l’atto
stesso del dipingere: la mano impugna con delicatezza il pennello e
l’arte, via via, prende forma. Su uno di quei cuori (spetta a voi
scovarlo) c’è però un cavalletto, sullo sfondo, che sbertuccia il
(presunto?) pittore.
C’è invece un singolo cuore, grande
grande, che coccola la silhouette di Marilyn Monroe, icona fra tutte
le icone; e cuori che enunciano la cosiddetta Teoria della Musica
parafrasando idealmente il futuristico Intonarumori di Luigi Russolo:
uno di essi è uno spazio bianco latte dove una coppia di teenager
stile rockabilly stona un malaugurato ritornello; in un altro cuore,
la mano divina regge un walkie talkie incaricato di trasmettere la
“sua” voce, ma ciò che ne risulta è un’inascoltabile noise
music; in un altro ancora, una sega si mette a suonare una chitarra
sprigionando stridenti note. E c’è, infine, un modo sgangherato di
far musica: con il rumore dei peti. Ma si sa: occhio non vede, cuore
non duole.
Stefano Bianchi
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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