Armando Cerzosimo
Col patrocinio morale
Del comune di Salerno e
Del C.N.A Confederazione Nazionale
dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa
Presenta
Giovanni Guardia Armando Cerzosimo
IN=CONTRO
Dissertazione sul Dilemma
Il DUBBIO
Con EUGENIO SINISCALCHI
Finissage in galleria Cerzosimo
Via G.Da Procida, 9, ore 20, Giovedì 20 aprile
In=Contro: Dissertazione su Il Dubbio
Sipario sulla mostra di Giovanni Guardia e Armando Cerzosimo negli spazi della Galleria Camera Chiara nel centro storico con il finissage animato dal pittore Eugenio Siniscalchi
Finissage con Dubbio per la mostra IN=CONTRO di Armando Cerzosimo e Giovanni Guardia. Dopo la “Domanda” del critico d’arte Cristina Tafuri e il “Decifrare” di Paolo Romano, giovedì 20 aprile a partire dalle ore 20, ultimo incontro nella galleria Cerzosimo di via da Procida che vedrà protagonista il pittore Eugenio Siniscalchi analizzare le opere, sul tema del “Dubbio”. E’ appunto l’arte, dove maggiormente va in scena l’inquietudine, l’incertezza, la perplessità, a volte il vuoto. L’arte intesa come luogo di ciò che inquieta l’esistenza, di ciò che la movimenta, di ciò che a volte la ferisce, è l’arte che è un gesto umano, come dice la parola stessa, artificioso, cioè non esiste in natura, un gesto per cui l’uomo crea qualche cosa, una commedia, una tragedia teatrale, una poesia, una canzone, un quadro, fuori dell’ordinario che ci appartiene. L’arte, non sarà il contrario della certezza, o meglio, può non essere il contrario della certezza, proprio perché essa è sempre stato il luogo della ricerca. È stato il luogo dove l’uomo, incontrando, non negando, non nascondendosi da ciò che è inquietudine, da ciò che è smarrimento, da ciò che è anche indecisione, ha cercato e cerca sempre. Cerca cosa? Scorrendo le opere, l’invito non è mai per la defezione razionale a livello individuale, che non porterebbe alla migliore delle soluzioni disponibili, ma ad una scelta irrazionale per il fruitore, il quale, come l’autore, dovrà porsi al servizio dell’immagine per poterla penetrare. Armando e Giovanni ci hanno sfidato a carpire il senso di questa selezione, allora, “cosa significa (bedeutet) senso (Sinn)?” la risposta ci viene da Heidegger ed è lapidaria “Senso è ciò, in cui la comprensibilità di qualcosa si mantiene, senza venire sottocchio esplicitamente o tematicamente”. È lo sguardo dello spettatore che deve generare, che cerca, nel silenzio delle opere, nello spazio indefinito in cui si perdono, di creare una narrazione che le tenga legate. Forse, gli autori vogliono suggerire proprio questo: che lo sguardo si perda nelle forme, che il disorientamento sia la condizione ideale in cui ogni osservazione possa davvero incontrare la propria forma. O, forse, è anche paradossalmente il tentativo di narrare la forma stessa del disorientamento, la possibilità di perdersi in uno spazio dentro la propria esistenza, poiché qui l’immagine riesce davvero a possedere un’esistenza a sé, che conduce a una visione dove il tempo, come lo spazio, non è lineare, con l’intento di indagare l’inconscio dell’animo umano, fatto di emozioni, amore e dubbi.
Questo il tema proposto da Armando Cerzosimo, nella sua Galleria Camera Chiara nel centro storico di Salerno, che vanta il patrocinio morale del comune di Salerno e del C.N.A Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, per la mostra IN=CONTRO che parte da una “provocazione” fatta da Giovanni Guardia adArmando Cerzosimo sulla forza del pensiero che si traduce nei suoi disegni e della capacità di contrapporre immagini fotografiche che riprendono ciò che già è modellato con materia. La dissertazione sul dilemma può anche essere una continuazione sul lavoro fotografico esposto presso Fornace Falcone nel 2017 dove ha inizio un percorso visivo sul tema della “Conseguenza di un dilemma” dove la fotografia di Cerzosimo, a volte ermetica, si confrontava con temi inusuali ed angolazioni visive senza nessuna sorta di racconto consequenziale. Le “ visioni“ sia pittoriche che fotografiche sono circa una quarantina distribuite negli spazi della Galleria. Una coraggiosa impaginazione delle immagini ed una pari composizione delle opere di Guardia sono state pensate ed immaginate per far “sostare” e “fermare” lo spettatore per una riflessione sulla onirica visione degli autori”. Un confronto, alla ricerca di uno spazio visionario e metafisico, sicuramente intimo e segreto di IN=CONTRO, in uno spazio di pace, dove attivare il gioco “associativo” e accettare l’eterno invito dell’intero Studio Cerzosimo, a immaginare, verificare, scegliere, analizzare, inventare, ideare per conseguire folgorazioni e meraviglie inaudite e nuovi spegnimenti angosciosi in un avvicinarsi, tendere, aspirare continui, a qualcosa che sempre mancherà, che non si otterrà se non con più grande forza d’amore.
Giovanni Guardia, lucano, di formazione classica, frutto dell’Accademia di Belle Arti di Roma e dell’indirizzo in storia dell’arte dell’’università La Sapienza, ha lavorato presso il Ministero beni Culturali, Calcografia Nazionale, è funzionario restauratore conservatore, in Salerno, è Direttore responsabile delle riviste Bollettino Storico ed Annali Storici di Principato Citra. Ha esposto a Roma, Parigi, Tel Aviv, Positano, nel 1983 decide di non rendere pubbliche le sue ricerche grafiche e pittoriche. Riprende nel 2015 con una personale ospite della Galleria Camera Chiara di Armando Cerzosimo.
Armando Cerzosimo: lunga e densa la carriera di Armando Cerzosimo, nato in Montecorvino Rovella, che entra giovanissimo in studio fotografico, dove apprende ed assimila la tecnica della camera oscura, con la stampa in B/N ed a colori con ingranditore. Le prime tecniche di ripresa fotografica passano attraverso gli obbiettivi delle varie Rolleiflex, Leica, Hasselblad. Dopo vari anni d’apprendistato sente forte il desiderio di viaggiare: Africa, Asia, Medio Oriente, nord Europa, dove ha la possibilità di sperimentare ed approfondire il reportage, la fotografia di ricerca, la committenza sociale. Rientrando in Italia, apre a Bellizzi il suo primo studio Artfoto Camera Chiara, approfondisce sempre con più impegno il percorso della fotografia sociale. Percorso che lo porta ad essere uno dei relatori al terzo Congresso Mondiale dei Fotografi Professionisti in Orvieto edizione 2001. Diverse sue mostre, tra cui Sri Lanka, L’isola, presentata al Festival del Cinema in Giffoni Valle Piana dove é stato inoltre il fotografo personale del direttore del Giffoni Film Festival e, lavorando dietro le quinte, ha avuto il modo e la fortuna di conoscere, frequentare e fotografare attori e registi famosi quali Zeffirelli, Manfredi, Sordi. “Turchia, immagini e suggestioni” presentata a Montecorvino Rovella; “Romania, immagini di Libertà” con libro sulla rivoluzione in Romania, e la presentazione di Lanfranco Colombo, mostra presentata a Palazzo Isimbardi a Milano con volume edito dalla Campanotto Editore; “Terzavita”, mostra sulla Pia Casa di Ricovero in Salerno presentata a Palazzo Genovese. É stato ospite negli spazi di Villa Rufolo in Ravello con una sua personale fotografica, inoltre, una sua immagine è stata esposta all’Accademia di Brera. Presente per vari anni alla sezione Cultura del Photo Roma Show dove ha presentato tra l’altro “Camera Work” e “Anime gemelle”, mostra sui momenti più significativi del suo percorso fotografico. Un suo stile personale lo porta ad essere pubblicato su diverse riviste, tra cui Sposa Magazine e Vogue Sposa. Attualmente dirige due studi fotografici, uno sempre a Bellizzi (Sa) studio con annessa sala posa e l’altro nello splendido centro storico di Salerno. Espone nella cappella di S. Antonio dei Nobili a Salerno intitolata “Opere libere” dove si rimarca il suo interesse per la fotografia sociale. Nel castello Svevo di Barletta le fotografie della mostra “Visita a Lisbona”. “Dialoghi sulla fotografia” dedicato alla figura di uno dei più importanti esponenti della fotografia nel 900 italiani: Enzo Sellerio. Nelle splendide sale della Pinacoteca Provinciale di Salerno 3 installazioni fotografiche dedicate a 3 influenti scrittori del panorama nazionale: Maurizio De Giovanni, Massimiliano Smeriglio e Ruggero Cappuccio, “Chiaroscuro”, allestimento fotografico e video presso Palazzo Coppola in Sessa Cilento durante il festival Segreti d’Autore. Nel 2002 insieme ad altri 18 colleghi ha dato vita all’associazione fotografica “Artesia”. É socio fondatore del Fondo Internazionale Orvieto Fotografia, ed è fondatore del “Circolo centrale Fotografi Italiani”. Nel 2014 riceve il Premio Della Critica alla prima Biennale d’Arte di Salerno. Ultimo allestimento presso il Museo Archeologico Nazionale di Paestum con la Mostra “Il Ritratto non vedente” visitata da oltre 30.000 persone. Nel 2006 - 2012 - 2014 in occasione dell’annuale incontro del FIOF (Fondo Internazionale Orvieto Fotografia) riceve le Qualificazioni Nazionali QIP (Qualifed Italian Photographer). Ha ottenuto il premio fotografia “Ritratti del Territorio”.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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