Palazzo Grassi – Punta della Dogana prosegue la propria programmazione per la primavera 2023 con tanti appuntamenti al Teatrino di Palazzo Grassi pensati per pubblici diversi, che approfondiscono linguaggi, storie e culture differenti, la maggioranza dei quali accessibili gratuitamente. Nel mese di maggio in calendario incontri con ospiti prestigiosi come quello con la filosofa americana Judith Butler, protagonista del secondo episodio del nuovo ciclo “Lo stato dell’arte” in dialogo con la curatrice Barbara Carnevali, o gli artisti Bêka & Lemoine insieme a Jacques Herzog, vincitore Pritzker Architecture Prize nel 2001, e Tatiana Bilbao, AW Architect of the Year 2022, ospiti del Teatrino in occasione della Biennale Architettura 2023. All’architettura è dedicato anche AFEX 2023 Grand Prix che porta al Teatrino i 9 vincitori dell’edizione 2023, distintesi per le loro realizzazioni nel mondo. Lo studio di progettazione grafica milanese, studio òbelo, terrà una masterclass e un appuntamento pubblico con Donato Ricci, mentre la specialista in storia della moda, Marina Petruzio, curerà un nuovo Superlab dedicato allaa moda e all’illustrazione. Il cinema di Artavadz Pelešjan è al centro della serata di proiezioni e musica “Assolo armeno. Angoscia carinzia”, a cura di Altriformati.
5
maggio 2023, ore 20.00
Assolo armeno. Angoscia carinzia
Proiezione
di una selezione di film del regista armeno Artavadz Pelešjan, con
accompagnamento live del set elettronico di Mauro Martinuz e la voce
della cantante armena Gayané Movsisyan.
Ingresso libero fino
a esaurimento posti.
Le porte del Teatrino aprono 20 minuti prima
dell’inizio dell’evento con accesso prioritario per i Members 30
minuti prima dell'inizio.
Venerdì 5 maggio alle ore 20.00 il
Teatrino di Palazzo Grassi ospita “Assolo armeno. Angoscia
corinzia” una serata a cura di Altriformati, che omaggia l’opera
del maestro Artavadz Pelešjan, tra i più importanti autori del
cinema contemporaneo.
“Assolo armeno | Angosciosa carinzia”
include le proiezioni dei film realizzati da Artavazd Pelešjan e
distribuiti da Serge Avédikian: “Gli abitatori” (“Obitateli”),
Urss, 1971, 9'; “Le stagioni” (“Vremena goda”), Urss, 1975,
29'; “Fine” (“Verj)”, Arm, 1992, 10'; “Vita” (“Kyanq”),
Arm, 1993, 7'; con accompagnamento live set elettronico di Mauro
Martinuz assieme alla cantante armena Gayané Movsisyan.
“Assolo
armeno | Angosciosa carizia” è un canto che richiama, tra suoni e
immagini, la nostalgia di una terra e di un popolo.
8
maggio 2023, ore 18.00
WAS IT A TALK
Incontro con studio òbelo
e i partecipanti alla masterclass "WAS IT A CAT I SAW", in
dialogo con Donato Ricci.
Ingresso libero fino a esaurimento
posti.
Le porte del Teatrino aprono 20 minuti prima dell’inizio
dell’evento con accesso prioritario per i Members 30 minuti prima
dell'inizio.
Il Teatrino di Palazzo Grassi presenta lunedì 8
maggio alle ore 18.00 "WAS IT A TALK", un incontro pubblico
con studio òbelo (Claude Marzotto e Maia Sambonet), che costituisce
l’appuntamento conclusivo della masterclass “WAS IT A CAT I SAW”,
condotta dallo studio grafico milanese sabato 6 e domenica 7 maggio
nell’ambito della programmazione Educational promossa da Palazzo
Grassi – Punta della Dogana.
Le due giornate formative hanno
lo scopo di indagare il rapporto tra i concetti di libro e azione
nelle sue diverse temporalità, invitando i partecipanti a progettare
un palinsesto di azioni grafiche. Nel corso dell’incontro, seguendo
i racconti dei partecipanti al workshop in dialogo con Donato Ricci,
il pubblico è invitato a interagire con una selezione di queste
azioni, confrontandosi su forme di ricerca visiva fondate su processi
generativi e sul concetto di protocollo che è allo stesso tempo
resoconto ed enunciazione delle regole del gioco.
10
maggio 2023, ore 18.00
Lo stato dell'arte: Judith Butler
Perdita
e rigenerazione. Ambiente, arte, politica
Secondo appuntamento del
ciclo di incontri che invita importanti personalità del mondo della
cultura internazionale a una riflessione inedita sullo stato attuale
dell'arte.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Le
porte del Teatrino aprono 20 minuti prima dell’inizio dell’evento
con accesso prioritario per i Members 30 minuti prima
dell'inizio.
Palazzo Grassi - Punta della Dogana presenta il
secondo appuntamento di “Lo stato dell’arte”, il ciclo di
incontri periodici che invita importanti personalità del mondo della
cultura internazionale, che condividono un forte interesse per
l’arte, a realizzare un contributo inedito a partire dalla
riflessione su cosa sia e a cosa serva oggi l’arte, con le sue
sfide e le sue contraddizioni. Dopo il suo debutto con la scrittrice
Rachel Cusk che lo scorso dicembre ha presentato “Controfigura.
L’artista e il suo doppio” (in libreria dall’11 aprile) la
rassegna prosegue sul palco del Teatrino di Palazzo Grassi mercoledì
10 maggio, alle ore 18.00, con la nota filosofa americana Judith
Butler (Cleveland, 1956).
Promosso da Palazzo Grassi, “Lo
stato dell’arte” è curato da Barbara Carnevali, Directrice
d’études in Filosofia presso l’École des Hautes Études en
Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, e coinvolge alcune delle più
brillanti personalità intellettuali che si sono distinte in campi
disciplinari molto diversi tra loro, chiamate a produrre un testo
inedito che sarà pubblicato nella versione integrale nell’omonima
collana dedicata da Marsilio Arte, Venezia, in collaborazione con
Palazzo Grassi.
Nelle sue riflessioni e nel volume “Perdita
e rigenerazione. Ambiente, arte, politica”, in libreria dal 12
maggio nella nuova collana “Lo stato dell’arte”, edita da
Marsilio Arte, Judith Butler parte dal rapporto tra arte, istituzioni
politiche e mercato, interrogandosi sui modi in cui cerchiamo di
orientarci e dare un senso alla sofferenza e al cambiamento che
avvertiamo come inevitabile. L’autrice cerca così di comprendere
quale mondo creino le forme di protesta che mettono a rischio le
opere d’arte con azioni dimostrative – come quelle recentemente
messe in atto da alcuni attivisti per sensibilizzare al cambiamento
climatico – e come invece l’arte possa far nascere nuove modalità
di interazione capaci di contrastare le forze distruttive. Gettando
luce su come gli oggetti, gli spazi, gli intervalli di tempo possano
contribuire oggi a ricreare il senso di un mondo condiviso, ci invita
a considerare il ruolo della creazione artistica nel rendere
tollerabile l’intollerabile, pur consapevole che non significhi
risolverlo, ma «entrarci in relazione, conviverci, esaminarne i
contorni, le consistenze, riflettere sui meccanismi e metodi che gli
consentono di perpetuarsi».
L’idea di questi incontri e
pubblicazioni è duplice. Da un lato sottolineare la centralità
dell’arte in quanto dimensione fondamentale del mondo
contemporaneo, e proporre una prospettiva che ricomponga il più
possibile la frattura tra il mondo dell’arte e il mondo della vita
comune, quello in cui l’arte riguarda tutti, in quanto persone,
attori sociali e cittadini. Dall’altro, proporre un discorso
sull’arte che esca dai limiti tracciati da chi è già all’interno
di quel contesto e possa rivolgersi a tutti, ribadendo una delle
caratteristiche più affascinanti dell’arte: la sua capacità di
parlare immediatamente a chiunque senza richiedere conoscenze
pregresse o competenze specializzate.
17 maggio 2023, ore 18.00
The
Emotional Power of Space
In occasione della Biennale
d’Architettura 2023, gli artisti Bêka & Lemoine, in dialogo
con Jacques Herzog, vincitore Pritzker Architecture Prize nel 2001,
e Tatiana Bilbao, AW Architect of the Year 2022.
Ingresso
libero sino a esaurimento posti.
Incontro in inglese.
Palazzo
Grassi – Punta della Dogana, in occasione della 18. Mostra
Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, presenta
“The Emotional Power of Space”, un incontro al Teatrino di
Palazzo Grassi con i due di artisti visivi Bêka & Lemoine in
dialogo con gli architetti Jacques Herzog, vincitore del Pritzker
Architecture Prize nel 2001, e Tatiana Bilbao, AW Architect of the
Year 2022.
L’appuntamento nasce dalla prossima pubblicazione del
volume “The Emotional Power of Space” (B&P, 2023) di Ila Bêka
e Louise Lemoine e verte sulle principali tematiche affrontate nel
testo: il rapporto emozionale che si genera tra corpo e spazio.
Nel
volume, i due artisti che sono soliti lavorare con i linguaggi
dell’arte contemporanea su temi legati all’architettura e allo
spazio, si chiedono come e perché le emozioni sorgano nella nostra
relazione con lo spazio. Come lo spazio, nella sua materialità,
influenza lo stato psicologico. Come sviluppare una maggiore
consapevolezza e un’attenzione sottile verso l’impatto sensoriale
ed emotivo che l’architettura è in grado di provocare.
L’incontro
esplorerà la forza intuitiva, emotiva e irrazionale posta in gioco
nella relazione tra esseri viventi e luoghi dell’abitare.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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