Basta chiudere gli occhi e lasciarsi
andare. Riportare alla mente scene, fatti, personaggi di vita vissuta
o di vita immaginata, di voglie, di desideri e di profumi.
Eh già.
I profumi sono quelli che ti rimangono addosso e sulla pelle ogni
volta, tutte le volte: quando ami, intensamente e non ti sottrai;
quando parli, fermando il tuo sguardo negli occhi dell'altro; quando
aspetti, speri, sogni, vivi.
I profumi tracciano nella storia di
ognuno percorsi importanti di vita, dall'infanzia all'adolescenza
arrivando all'età adulta. I profumi ti consegnano pagine fantastiche
di un passato che non torna più e di un futuro che non si conosce,
ma ti lasciano negli occhi la consapevolezza che ad ogni presente,
che si viva degnamente, va abbinato un profumo diverso, come segno
distintivo del tempo che passa, che resta, che arriva. I profumi sono
la storia, la vita, la passione: sono i ricordi di una nonna
fantastica che ti ha permesso di diventare quello che sei, attraverso
gli insegnamenti e la sua dedizione e di una mamma, amorevole e
saggia, che mettendoti al mondo ti ha donato la sua vita. I profumi
sono i gesti quotidiani che tracciano la nostra storia e che tra
mille riuscirai a riconoscere al primo venticello autunnale che fa
capolino dalla finestra socchiusa.
E le viole. Le viole tra mille
le riconosci: eleganti e delicate, superbe e intense, dritte, con le
striature sottili e quell'intenso, delicato e a tratti profondo
profumo, che come tutte le cose belle che la vita ci regala ti entra
nell'anima. Vi resta a ricordare chi sei, da dove arrivi, perché ti
fermi: e poi riparti, annaspi, sospiri, respiri e sorridi; vivendo,
tutta d'un fiato una vita bella da morire che nasconde insidie ed
incantesimi ma che riserva sempre, alla fine di ogni temporale, un
nuovo, meraviglioso arcobaleno.
Raimondo Ardolino ha una penna
immensa. Proprio così: se “penna” ed “immensa” potessero
essere un nuovo connubio di parole sarebbe esattamente questo quello
che sceglierei per descrivere la sua scrittura, altre mille volte. E
non importa se la storia è quella di tutte le storie, se è di
fantasia o verosimilmente pari alla realtà, se può essere accostata
a fatti accaduti o solo sognati, pensati, immaginati.
Questo
romanzo ti prende, ti trasporta, ti trascina; si fa leggere ed è
scorrevole. Fa sera ed è mattina e viaggi con la mente, con i sogni,
con i ricordi, con l'anima.
Le pagine di questo romanzo
affascinano il lettore. Lo tengono piacevolmente legato alla
scrittura e lo calamitano in spaccati di vita quotidiana che
raccontano di vita, di famiglia, di amore, di sentimenti belli e di
delicatezza. Sì, la delicatezza del profumo delle viole, quello che
al sabato mattina dopo il consueto giro al mercatino rionale, tra le
gerbere, le rose e fresie, ti si ferma addosso e continua a farti
compagnia per tutto il tempo, cullandosi tra i capelli e nelle pieghe
dei vestiti. “Profumo di viole” di Raimondo Ardolino è un
romanzo, un lavoro, una scrittura che lascia il segno. E poi si
sogna.
Silvana Scocozza
giornalista
Biogragia
Ardolino Raimondo, nato a San Severo (Fg) il 14 marzo 1969, vive a Rignano Garganico. E’ un artista eclettico: è autore di raffinate fotografie ed esperto in suiseky. Poeta poliedrico spazia dal vernacolo all’ermetismo, dalla filastrocca alla poesia moderna. Vanta numerosi premi, diplomi e benemerenze in vari concorsi di fotografia e di poesia nazionale ed internazionale. Ha già pubblicato tre libri di poesie: nel 2014 “La fenestre della puteche”, nel 2015 “Lu paiese ienne dellu paiesane”, nel 2017 “Mani piene di more” e due romanzi: nel 2018 “Passi Bianchi” e nel 2019 “Rondini ad ottobre”.
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