Una rievocazione della morte di Plinio il vecchio si è svolta sul cono del Vesuvio per ripercorrere i momenti finali della sua vita, con una lettura anche moderna in cui l’uomo si ribella al proprio destino.
Enzo
Marino, artista inquieto, annullando l’intervallo di duemila anni,
s’insinua in questo mistero, ospita in se lo spirito di Plinio,
acquisisce l’antica smania, attizza la sua follia e insieme
scolpiscono il magma. È la compenetrazione di due personalità
differenti, è la fusione di due esperienze estreme, è il legame tra
due contesti dissimili eppure tanto vicini. È la continuità del
modus operandi umano che fin dai tempi primigeni ha permesso all’uomo
di ricercare “nell’antica memoria”, elaborare, superare i suoi
stessi traguardi per ricominciare tutto daccapo. Così l’artista,
insieme a una compagnia di attori si è prodotto in una performance
molto suggestiva che ha coinvolto i tanti turisti italiani e
stranieri in visita sul vulcano.
“Gli scritti di Plinio il
giovane a Tacito ci hanno tramandato la cronistoria degli ultimi
giorni di vita di Gaius Plinius Secundus (Plinio il vecchio) e del
ritrovamento del suo corpo sulla spiaggia di Stabia però non ci
hanno trasmesso notizie emozionali della sua personalità, della sua
natura di ricercatore, del suo carattere di combattente. Noi invece
pensiamo che gli ultimi istanti di vita di Plinio siano stati molto
sofferti e densi di trepidazioni.
Pensiamo che abbia reagito
all’ingiusto destino tanto da creare scompiglio tra gli dei” -
questa l’incursione di Enzo Marino nei pensieri estremi di Plinio,
per una rievocazione/restauro delle sue emozioni mentre transita dal
sopore, provocato dai gas del cratere, verso il mondo delle ombre - è
la narrazione di quanto abbia lottato per non sottostare al volere
degli dei. Scolpire elementi nuovi appena forgiati dal cratere
scotta; scolpire nuovi percorsi come alternativi al già tracciato
scotta; scolpire l’aria, l’acqua, la luce, il profumo, il gusto
scotta, realizzare una scultura performativa in piena libertà
scotta, è magma incandescente. Ma Plinio scolpisce ugualmente pur di
autodeterminare la sua sorte. La grande aspirazione umana da sempre!
Intanto il suo scolpire mette in difficoltà i numi e apre una
breccia nelle loro trame. Contemporaneamente la performance introduce
le aspirazioni e la creatività contemporanea. Sono momenti di
storia, commemorazione, mistero, azzardo, arte, teatro, canto,
fantasia, musica, scultura performativa” (e.m.)
L'evento è stato realizzato con il patrocinio e la collaborazione dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio, della Fondazione CIVES/MAV di Ercolano, della Città metropolitana di Napoli e della Banca di Credito Cooperativo di Napoli.
MAV – MUSEO ARCHEOLOGICO VIRTUALE: www.museomav.it
Via IV Novembre, 44 – 80056 – Ercolano (NA)
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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