Nella Villa medicea di Cerreto Guidi
domenica 3 settembre
alle ore 17:00 si inaugura la mostra
“Rari
libri di Isabella de’Medici”
3 settembre-3 dicembre 2023
Apertura straordinaria serale dalle 20 alle 23
Nel Villa medicea di Cerreto Guidi della Direzione regionale musei della Toscana del Ministero della Cultura, si inaugura la mostra “Rari libri di Isabella de’ Medici”, curata da Giulia Coco, Marco Mozzo e Paolo Tiezzi Maestri.
La presenteranno alla stampa e al pubblico domenica 3 settembre alle ore 17 Marco Mozzo, Direttore della Villa medicea di Cerreto Guidi e curatore della mostra, Simona Rossetti, Sindaco di Cerreto Guidi, Andrea Vanni Desideri, Presidente dell’Associazione Amici della Villa medicea di Cerreto Guidi, Giovanni Cipriani, già Professore di Storia Moderna all’Università degli Studi di Firenze, Massimo Fanfani, Professore di Linguistica italiana all’Università degli Studi di Firenze, Giulia Coco, Curatrice della Villa medicea di Cerreto Guidi e della mostra, Paolo Tiezzi Maestri, Curatore della mostra e Presidente della Società Bibliografica Toscana.
La mostra e l’apertura straordinaria serale della Villa del 3 settembre dalle 20 alle 23 sono tra gli eventi del calendario di iniziative del Palio del Cerro 2023 che quest’anno vede la Villa medicea tra i partner istituzionali, insieme alle consuete visite in programma dal martedì alla domenica dalle 8,30 alle 17,30.
La Villa medicea di Cerreto Guidi
conserva due celebri ritratti di Isabella de’ Medici, esposti
entrambi nella sua camera da letto, che ricordano come la terzogenita
del Granduca Cosimo I fosse stata educata fin da giovane allo studio
della musica e della poesia, insieme alle sorelle e ai suoi fratelli,
grazie alla sensibilità della madre Eleonora di Toledo. Interessi
che ha avuto modo di coltivare in seguito durante gli anni del suo
felice matrimonio con Paolo Giordano Orsini e che ha saputo
trasmettere anche ai suoi figli Eleonora e Virginio, come testimonia
la piccola ma preziosa mostra “Rari libri di Isabella de’Medici”,
allestita nelle sale della Villa medicea di Cerreto Guidi, ormai
legata indissolubilmente alla memoria di Isabella che qui morì nel
1576.
Grazie alla collaborazione ormai pluriennale tra la
Villa medicea di Cerreto Guidi e la Società Bibliografica Toscana,
la piccola esposizione promossa in collaborazione con il Comune di
Cerreto Guidi e l’Associazione degli Amici della Villa medicea
approfondisce questo tema, ancora rimasto inedito negli studi
dedicati alla vita di Isabella de’ Medici. Attraverso una selezione
accurata di di alcune edizioni a stampa seicentesche, opera di
letterati e scienziati vicini alla corte granducale ed esponenti di
spicco della cultura fiorentina, sarà possibile apprezzare il vivace
contesto letterario in cui vissero Isabella e Paolo Giordano Orsini,
del quale si fecero in parte anche promotori come traspare dalla
letture delle dedicatorie.
Nello storia del libro porre attenzione a chi formulava questa parte introduttiva di un'opera a stampa, a chi era indirizzata, in quale momento e, se ci si riesce, perché, non è un esercizio accademico. Equivale a fare una ricerca attenta, si può dire una "fotografia", politica e sociale, spesso anche religiosa e non di rado economica di quel preciso momento.
Letterati, musici, poeti dedicavano a
Isabella de’ Medici le proprie opere come fosse la vera signora di
Firenze. «Di corona real degna e d’impero» cantava una canzone
composta in suo onore dal madrigalista Stefano Rossetti. Benedetto
Varchi e Giovanni Maria Nanino la definivano donna reale. Adriano
Valerini nelle sue Rime diverse la definisce addirittura «nuova dea
che in terra scese per far tutto del cielo il ben palese» e chiede
la sua protezione, così come si fa con una sovrana. Come una sovrana
Isabella svolgeva un ruolo di patronage femminile incoraggiando la
carriera professionale delle donne o difendendole da mariti violenti.
I contemporanei la giudicarono bellissima, colta e saggia, la
raffigurarono come Santa Caterina d’Alessandria, la paragonarono a
Minerva, ma lodavano soprattutto la sua spiritualità. Aveva solo
vent’anni quando Beltramo Poggi, la considerava «fra l’illustri
et le più rare donne del mondo, ma anche delle più devote et
spirituali che fra noi si ritrovi». Nella raccolta delle Rime del
teologo Fausto Sozzini, vi è un sonetto in forma di acronimo che
celebra in Isabella il tema caro a Dante e Petrarca della donna che
si fa tramite della luce di Dio.
Tra le opere esposte e tra
gli autori di riferimento si citano Pietro Vettori (Firenze,
1499-1585), insigne classicista, traduttore e commentatore di
Aristotele e membro dell’Accademia Fiorentina, con un’orazione
dedicata a Francesco de’ Medici, fratello di Isabella, e il senese
Girolamo Bargagli (1537-1586), commediografo e trattatista, autore de
Il Dialogo de' giuochi che nelle vegghie sanesi si usano di fare, una
sorta di precetti sui giochi praticati a corte da dame e cavalieri.
I volumi esposti testimoniano anche la storia della tipografia toscana, soprattutto con le edizioni dei fratelli Filippo e Iacopo Giunti, protagonisti delle principali imprese editoriali della seconda metà del Cinquecento.
La prima dedicatoria del volume “Orazione o vero libro di M. Piero Vettori. Delle lodi della serenissima Giouanna d’ Austria reina nata d’Vngheria, e Boemia. In volgar fiorentino nuovamente tradotto”, datata 4 agosto 1566, è firmata da Iacopo Giunti che, col fratello Filippo, aveva preso in mano l’azienda di famiglia, ormai impiantata da più di cinquant’anni. È di tutta evidenza il tentativo dei “giovani” Giunti di far dimenticare il passato antimediceo o, perlomeno, filo repubblicano, dei “vecchi”, soprattutto ora che non c’era più il “tipografo ducale” Lorenzo Torrentino e si prospettava quindi l’acquisto di una consistente fetta del mercato fiorentino. La manovra riuscirà e saranno sempre più frequenti le pubblicazioni giuntine di opere direttamente o indirettamente riferibili alla famiglia regnante. La dedicatoria dello stampatore precede quella di Pier Vettori (1499 – 1585) a Francesco de’ Medici, marito di Giovanna d’Austria della quale si tessono le lodi.
Sempre i fratelli Filippo e Jacopo Giunti dedicano la nuova edizione del “Ciriffo Calvaneo” (la prima è di Firenze 1492) del mugellese Luca Pulci (1431 – 1470) - banchiere fallito, morto nel carcere fiorentino dell’Isola delle Stinche -, a Isabella, col dichiarato scopo di contribuire alla conoscenza degli autori fiorentini. Il Pulci si ricorda ancora oggi non solo per la sua apprezzabile attività poetica testimoniata da questa edizione a un secolo dalla morte, ma anche per l’amicizia stretta con Lorenzo il Magnifico, del quale, in questo libro, si può leggere La Giostra.
Il domenicano Egnazio Danti (1536 –
1586), al secolo Pellegrino Rainaldi Danti di Perugia, astronomo e
geografo insigne, realizzatore dello gnomone e della armilla
equinoziale voluti da Cosimo I e posti sulla facciata della chiesa
fiorentina di Santa Maria Novella, ricorda a Isabella, nella
dedicatoria, come proprio il di lei genitore avesse voluto che “in
tutte le università del suo felicissimo stato” si leggesse
pubblicamente la Matematica, indispensabile per poter capire “…le
arti e virtù che debbono ornare gl’animi nobili”.
Chiude
infine la piccola rassegna una sezione dedicata ai testi che
celebrano, nella dedicatoria, la memoria e le virtù morali di
Virginio Orsini, figlio secondogenito di Paolo Giordano e Isabella,
il cui ritratto è esposto in Villa accanto a quello della madre.
Virginio seguì le orme dei genitori, patrocinando e promuovendo
artisti e letterati del suo tempo, come il celebre gesuita Pietro
Antonio Maffei (Bergamo 1536-Tivoli, 1603), ricordato in mostra con
la sua opera letteraria più importante, Le istorie delle Indie
orientali con una scelta di lettere scritte dall'Indie edite a
Firenze, da Giunti, nel 1588. Il testo è la traduzione italiana
dell’Historiarum Indicarum libri, commissionata al Maffei quando a
Lisbona era ospite del cardinale Enrico Aviz, per celebrare le
missioni gesuitiche nelle Indie Orientali.
PER INFO
La mostra sarà aperta
dal 3 settembre al 3 dicembre 2023
a ingresso libero
da martedì a domenica ore
8:30 - 17:30
(ultimo ingresso 17:00)
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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