Dopo il successo dei Concerti di una notte di mezza estate il 14 agosto, in arrivo al Borgo medievale in due fine settimana il procuratore Nicola Gratteri, Edith Bruck, Giuseppe Montesano, Giovanni Grasso, Antonio Calabrò, Paolo Bricco, Patrizia Rinaldi, Francesco De Core, Rudy Guede, Giancristiano Desiderio, Elisa Ruotolo, Andrea Di Consoli, Giuseppe De Bellis, Enzo D’Errico, Ottavio Ragone e Dacia Maraini
CASERTAVECCHIA (Caserta) – Il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, Rudi Guede, «l’autore in concorso» dell’omicidio di Meredith Kercher; la scrittrice Edith Bruck sopravvissuta alla Shoa e amica di Papa Francesco; lo scrittore Giuseppe Montesano che risponde alle domande di Marcel Proust. E poi ancora Giovanni Grasso con il suo nuovo romanzo; il presidente di «Museimpresa» Antonio Calabrò che discute di Adriano Olivetti con Paolo Bricco de «Il Sole»; Patrizia Rinaldi, la mamma di «Blanca»; il Direttore de «Il Mattino» Francesco De Core; la poetessa Elisa Ruotolo e lo scrittore Andrea Di Consoli, i giornalisti Enzo D’Errico, Ottavio Ragone, Guido Pocobelli e Gianfranco Coppola, la scrittrice Dacia Maraini. Sono solo alcuni degli ospiti dei 24 appuntamenti di «Un Borgo di libri» - il festival letterario e di cultura promosso dal Comune di Caserta in contemporanea, e non solo, al «Settembre al Borgo», giunto alla sesta edizione, e realizzato attraverso gli Assessorati alla Cultura e ai Grandi Eventi – dopo il successo dei «Concerti di una notte di mezza estate» lo scorso 14 agosto; ancora in aumento fino all’ultimo giorno, perché la fantasia della rassegna nel magico borgo di Casertavecchia è sempre accesa, come dei veri rivoluzionari.
«Ogni epoca storica ha avuto forme di potere che sono apparse assolute e impossibili da abbattere. Imperi, teocrazie, regni, tirannie, monarchie, autoritarismi, dittature. Ciascuna con i propri capi e con élite che dall’alto hanno imposto il potere: faraoni, imperatori, re, aristocrazie – spiega Luigi Ferraiuolo, direttore di “Un Borgo di Libri” - Ma c’è un’altra costante, di segno inverso, che accompagna queste epoche, ed è rappresentata da chi, in un certo momento, spezza una catena, assalta una prigione, uccide un monarca, cambia i valori in gioco. È il rivoluzionario, colui che sente dentro di sé il nuovo spirito dei tempi e intuisce qual è il momento per rovesciare il potere presente, sospinto dal consenso dei tanti sottomessi che lo riconoscono come l’unica personalità in grado di rappresentarli. Con la forza delle armi e della violenza, ma anche con quella delle idee o del proprio esempio, i rivoluzionari emergono come un imprevisto dei tempi. Non sempre vincono. Spesso la loro è Storia di fallimenti. Ma lasciano sempre una cicatrice nella storia. «Un Borgo di Libri» scegliendo il tema: «Rivoluzioni: i rivoluzionari sono ladri di lune» prova a raccontare le cicatrici ma anche le guarigioni che i rivoluzionari donano al mondo. Partendo dalla rivoluzione di Vanvitelli donata a Caserta, che affrontammo lo scorso anno e concludiamo quest’anno; ma anche di tutti coloro che ci permettono di migliorare le nostre comunità: le persone che animano le rivoluzioni letterarie, quelle delle idee o tecnologiche. I rivoluzionari sono ladri di lune, ne rubano uno spicchio e ce lo donano: trasformano i nostri sogni in realtà».
La stupenda immagine logo di «Un Borgo di Libri 2023» è del disegnatore Simone Vignoni, che ha fatto rivivere una moderna Siffridina che ruba spicchi di luna per donarli ai sognatori.
«Un Borgo di Libri» ha da quest’anno anche l’auto del festival: una nuovissima «Honda ZR-V», full hybrid, perché, come dice il nostro motto, «Un Borgo di Libri è al passo con l’ambiente», fornita dalla concessionaria D.Car Motors di Casapulla.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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