mercoledì 15 novembre 2023

ALFA CASTALDI PARIGI 59|60|88 a cura di Maria Savarese

opening 17 Novembre 2023, ore 18:00




Con “Parigi 59|60|88  prosegue  all’Institut français Napoli la mostra che la Fondazione Mannajuolo e Al Blu di Prussia dedicano alla fotografia di Alfa Castaldi.
 


Da venerdì 17 novembre, inaugurazione ore 18,una nuova sezione della mostra in corso alla galleria Al Blu di Prussia, la rassegna “Parigi 59|60|88 a cura di Maria Savarese presenta le fotografie realizzate da Castaldi durante diversi viaggi a Parigi nel 1959, nel 1960, nel 1988. Una collaborazione tra la Fondazione Mannajuolo e l’Archivio Alfa Castaldi,
 
Da venerdì 17 novembre, inaugurazione ore 18, a completamento della mostra in corso alla galleria Al Blu di Prussia, la rassegna “Parigi 59|60|88  a cura di Maria Savarese presenta le fotografie realizzate da Castaldi durante diversi viaggi a Parigi nel 1959, nel 1960, nel 1988. Una collaborazione tra la Fondazione Mannajuolo e l’Archivio Alfa Castaldi, “Alfa Castaldi è stato un protagonista ed un riferimento fondamentale della fotografia italiana dagli anni cinquanta fino alla sua morte, nel dicembre del 1995.
 

Nato a Milano, allievo prediletto di Roberto Longhi a Firenze, Alfa nei primi anni '50 abbandonò l'idea di un impegno nella storia dell'arte per occuparsi di fotografia. 




 

Rientrato nel capoluogo lombardo, iniziò a frequentare dal 1954 al 1961 il bar Jamaica nel quartiere di Brera, un vero e proprio circolo di intellettuali, pittori, scrittori e giornalisti, documentando, così, la rinascita della vita culturale italiana, le nuove forme di espressione pittorica, gli scrittori, il giornalismo ed iniziò a dedicarsi al reportage: il Sud Italia, Parigi, l'Algeria, Londra.
 

Lavorando per diversi settimanali e mensili, fra cui “L’Illustrazione Italiana” diretta ai tempi da Livio Garzanti ed in seguito da Pietro Bianchi, “Settimo Giorno” di cui era caporedattore Guido Rocca e, saltuariamente, “Oggi” e “Le Ore”, realizzò, soprattutto per le prime due riviste, servizi in Italia di taglio socio – culturale ed all’estero, raccontando Parigi, la colonizzazione francese in Algeria, Londra, le manifestazioni antinucleari in Inghilterra, il nord Europa, l’architettura di Le Corbusier in Francia.
 

Nel 1958 conobbe Anna Piaggi, allora collaboratrice della rivista “Annabella”, un incontro determinante per entrambi, con la quale comincerà un ininterrotto rapporto di lavoro e di vita, sposandola nel 1962.
 

Alla fine degli anni ’60 Alfa aprì un primo studio fotografico a Milano dove, seguendo il costante filone dei suoi multiformi interessi e delle sue curiosità, si dedicherà alla fotografia di moda, cominciando un’importante collaborazione con “Vogue Italia” ed in generale con tutte le riviste del gruppo Condè Nast, mantenendo, però, sempre uno “sguardo” attento verso il reportage di attualità, alternando la moda a collaborazioni con settimanali quali “Panorama” ed “Espresso”. 

 



 

Quella di Alfa Castaldi è una fotografia colta e con straordinaria capacità egli si è mosso su molteplici fronti, dal reportage alla moda, dallo still life, ai ritratti specifici, alle foto dei graffiti parigini negli anni '80, e poi i nudi, le foto di strada, le città.
 

Le fotografie esposte in questa mostra furono realizzate da Castaldi durante diversi viaggi a Parigi nel 1959, nel 1960, nel 1988 e vanno considerate come un suo tributo ad una città che ha amato profondamente.
 

Ogni parete della sala espositiva è dedicata ad un gruppo specifico: le immagini Quais de la Seine furono scattate nel 1959 da un Bateaux Mouche in navigazione sul fiume e successivamente pubblicate sulla rivista “Imago”, un portfolio per fotografi e designers degli anni '50 e '60.  Quelle coeve realizzate per le strade della città sono animate da straordinari ritratti di persone incontrate a passeggio, o sedute ai bistrot, o intente a guardare le vetrine dei negozi di moda, fino ad un poetico scatto che ritrae i giovani Alfa e Anna Piaggi.


Infine, i Pochoirs de Rue del 1988, sia a colori, che in bianco e nero, che costituiscono un’estesa documentazione, un vero e proprio reportage culturale, sul fenomeno degli stencil, fra le prime manifestazioni di «street art» nella capitale”. (Maria Savarese).


COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA


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