E’ L’AUTORE DI «FRATELLINO» IL LIBRO AMATO DA PAPA FRANCESCO
CASERTAVECCHIA - Non capita spesso che Papa Francesco dia suggerimenti di lettura. È capitato durante una conversazione con i gesuiti di Malta nel 2022, quando ha segnalato il volume di Amets Arzallus Antia, pubblicato in italiano da Feltrinelli l’anno precedente (la prima edizione in basco è del 2019, ndr) e poi quando l’ha regalato ai Vescovi riuniti nella Gmg a Lisbona, lo scorso anno. «Fratellino» è il racconto dell’odissea di Ibrahima, uomo della Guinea che parte alla ricerca del fratello minore, il fratellino appunto, partito per l’Europa e mai arrivatoci. Una storia vera in cui lo scrittore si è imbattuto quasi per caso. Amets Arzallus Antia sarà martedì 27 a «Un Borgo di Libri», nel borgo medievale di Casertavecchia, per un confronto pubblico, nella cattedrale medievale, alle 21.
Dialogherà con lo scrittore e vaticanista di Avvenire, Mimmo Muolo e con Gianmichele Marotta, direttore della pastorale sociale della diocesi di Caserta. Poteranno i saluti della città di Caserta e della Diocesi, il sindaco Carlo Marino e il vicario generale don Gianni Vella. L’ultimo grande appuntamento pubblico di Amets è stato all’ultimo «New York Encounter», nella cittadina americana, dove è intervenuto insieme a Tawakkol Karman, Premio Nobel per la pace 2011, sul tema della Fratelli Tutti, l’enciclica del pontefice del 2020. E’ la prima volta che Amets viene in Italia per un incontro pubblico ed è la prima volta che visiterà Napoli e Caserta.
Il libro di Amets si conclude con una poesia struggente: «Adesso lo so, il mare non è un posto dove sedersi./ E tu, tante volte evocato,/ ti starai chiedendo chi sei./ Tu forse sei il poliziotto/ che sta decidendo della mia domanda di asilo/ dietro la scrivania di una questura./ Tu vedrai cosa fare con me. […] O semplicemente/ tu sei tu/ quello che sta leggendo questa poesia./ Ti chiederai/ quel tu sono io?/ Sì,/ se vuoi,/ quel tu sei tu,/ ma io no,/ io sono Ibrahima,/ e questa è la mia vita»”.
Antia è un poeta; un bertsolaro per la precisione.
Il bertsolarismo è una tipo di letteratura orale, tradizionale dei Paesi
Baschi, dove i cantastorie, i bertsolari, cantano in lingua basca versi
improvvisati in rima e secondo un preciso metro. Come i rapsodi
dell’antichità, Amets ha raccolto una storia e l’ha fatta diventare
epica, tanto che continua a fare il giro del mondo. Antia per un periodo
è stato un giornalista per poi lasciare la professione e dedicarsi
interamente alla poesia. L’incontro è realizzato in collaborazione con
l’Ufficio di pastorale sociale della Diocesi di Caserta. L’interprete
sarà la dottoressa Claudia Palumbo, del Dottorato in studi linguistici,
terminologici e interculturali dell’Università Parthenope di Napoli.
L’incontro con Antia sarà preceduto dalla «Lectura Campis» con Gianni Campi, Daniele Ventre e Maria Stella Eisemberg alle 19; e da «Quanta Armunia», canzoniere filosofico esistenziale della canzone napoletana con Gianni Aversano alle 20, nella chiesa dell’Annunziata. Il Festival «Un Borgo di Libri», diretto da Luigi Ferraiuolo, e promosso dal Comune di Caserta, ha come partner tecnici la concessionaria di Caserta, Napoli e Salerno D.Car Motors per l’auto del Festival e la Trans Audio Video per il laboratorio foto video per gli studenti universitari tirocinanti.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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