mercoledì 11 settembre 2024

AUTISMO: parola del giorno "scuola"


Cari amici di rosarydelsudArt news eccoci con il nostro amico Gaetano Marotta (Presidente dell'Associazione Oltre il Muro genitori soggetti autistici e vicepresidente del CDU - Comitato Disabilità Unite) che ci propone un nuovo appuntamento con la sua rubrica, integrata con la rubrica LA PAROLA DEL GIORNO e intervisterà personalmente la dottoressa Viviana Hutter al suo settimo appuntamento con rosarydelsudArt news, che ci parlerà della "scuola"

 

 

"Parliamo di scuola, di apprendimento, visto che è appena iniziato un nuovo anno scolastico. Vorrei a questo proposito ricordare, come afferma la professoressa Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo presso l’Università di Padova, che c’è uno stretto rapporto tra scienze cognitive ed emozioni, nell’apprendimento. Il cervello, infatti, oltre alle informazioni e alle conoscenze, immagazzina e ricorda anche le emozioni vissute durante il processo di apprendimento: se si apprende con paura, la mente ricorderà quella specifica emozione e di conseguenza svilupperà un istinto di fuga per evitare il dolore. Per questo motivo il docente, l'educatore, deve rendere piacevole l’apprendimento, farlo percepire con gioia, in modo che il bambino riesca a sviluppare le proprie potenzialità e a ricordare facilmente ciò che ha appreso, mettendo in moto un processo positivo che porterà vantaggi anche nel futuro apprendimento. Un ricordo piacevole sarà facilmente trattenuto dalla memoria e ripescato quando ce ne sarà l’esigenza. Se invece l’adulto correggerà l’errore attraverso meccanismi di colpa e paura, determinerà situazioni in cui il cervello del bambino andrà in stato di allerta continua, provocando solamente tensione e ansia. In questo modo il ricordo di ciò che si deve o si vuole apprendere sarà abbinato a queste sensazioni negative che il cervello volutamente allontanerà. Pertanto il bambino non apprenderà e non ricorderà, ma istintivamente abbandonerà quei ricordi per superare il trauma del dolore provato. Dunque, non fimentichiamolo: in tutte le attività cerebrali sono coinvolte le emozioni, che sono fondamentali e indispensabili anche nei processi di elaborazione, memorizzazione, lettura, scrittura e calcolo.

Quello che i bambini provano e sperimentano come emozione durante l’apprendimento viene immagazzinato in memoria insieme alle informazioni che stanno acquisendo e tutto ciò che impareranno sarà sempre legato all'emozione vissuta in quel momento.
Cosa possiamo fare noi? 

Rendere l'apprendimento, la scuola, la vita scolastica e lo studio, piacevoli, gioiosi, divertenti! 

Un sorriso non è sinonimo di poca serietà ma di cuore aperto ad accogliere chi si ha davanti, soprattutto se si hanno bambini con difficoltà. E chiudo con la frase di Rodari che amo di più: “Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo? (…) Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio, la torre di Pisa” (Rodari, 1964)."

 (Viviana Hutter)





 

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