Nel deserto R 2024 cartoncino, carta mozzarella acrilico |
Venerdì 18 ottobre 2024 si inaugura presso la galleria Civico 23 no profit Art Space, a Salerno, in via Parmenide 23, la mostra personale di Ilia Tufano FUOCO ALL’ORIZZONTE, introdotta dal testo critico di Cristina Tafuri ed a cura di Rosario Mazzeo ed Angelo D’Amato. .Resterà aperta fino al 31 ottobre. In mostra circa quaranta immagini, disposte in lunga sequenza, ottenute lasciando diffondere inchiostri di china sul tessuto di seta pura. Misurano ciascuna 20x20 cm. Per analogia richiamano al fuoco che si diffonde nell’aria e nel vento come l’inchiostro e l’acqua sulla seta. Le immagini si formano in modo imprevedibile e sono molto varie pur provenendo dagli stessi cinque inchiostri. Sulla parete anche alcuni 20x20 totalmente bianchi ,ottenuti dal collage della parola fuoco ritagliata su cartoncino Fabriano, a rimarcare il carattere di scrittura di tutto l’insieme. Il “ fuoco all’orizzonte” è anche in un trittico formato da due quadri cm 42x26, inchiostro di china su seta, insieme ad un terzo, sempre delle stesse dimensioni, che è un collage tutto bianco . Sono invece olio su collage su tela due quadri 50x50 cm, che formano un dittico. Sono in mostra anche alcuni libri d’Artista, uno dei quali è piuttosto una piccola installazione, composta da 12 libri, che reca il titolo : FOCOLARE/FOCOLAIO a rimarcare l’ambivalenza del fuoco.
Focolaio.Focolare, 12 libri cm 16X29. acrilico su cartoncino Fabriano, 2022 , Ilia Tufano |
FUOCO ALL’ORIZZONTE
Nella simbologia il fuoco è l’elemento che sembra avere vita propria poiché brucia, riscalda e illumina, ma può anche portare dolore e morte. Poiché è l’unico tra gli elementi che l’uomo sia in grado di produrre, gli venne attribuita un’origine sacra, e molti miti lo descrivono come un bene che originariamente era posseduto solo dalle divinità e che in seguito fu rubato a vantaggio degli uomini.
A questa idea del fuoco si riferisce Ilia Tufano in questi ultimi lavori che rappresentano un diario intimo e personale di emozioni e di sensazioni. L’oggetto della sua visione, il punto di partenza della sua ricerca è l’esaltazione della libertà del colore che vibra e si addensa gioioso o si stempera in passaggi più raffinati. Ed è proprio la raffinatezza la caratteristica dell’operazione pittorica di Ilia Tufano. Queste sue piccole opere si dispongono come preziose teche, il cui supporto è la seta che avvolge e fa scivolare il colore, ricamando quasi le impressioni che l’artista riprende dall’esistente. La sua non è una pittura gesticolata e squillante ma una sapiente costruzione di luce, un dosaggio ritmato di vibrazioni che l’artista trasmette nelle sue opere. Nello scivolare il colore rosso, nelle sue diverse tonalità, sulla seta, si avvolge e si modula in crepe visive, sofferte visioni di una realtà che sembra pacificata in superficie, ma che a ben vedere, richiama il magma di esplosioni telluriche, di fuochi che con mano addestrata l’artista sa calibrare creando sensazioni tattili-visive. In questi piccoli lavori il colore diventa quasi materia sostanziosa, un colore che crea movimento, che si snoda rapido, puro, racchiuso in antichi incunaboli che registrano l’angoscia esistenziale, quel fuoco all’orizzonte che illumina l’operato umano volto a distruggere i mali del mondo distruggendo se stesso, l’inquietante trasformarsi della realtà sotto la travolgente spinta tecnologica. Il senso drammatico del nostro tempo viene reso con accesi colori del dramma. Ecco che il fuoco, le sue simbologie e metafore diventano, nell’elegante raffinatezza segnica, un dialogo o un bisogno di nascondere, in qualche modo, un vuoto di realtà. A questi lavori si affianca anche una serie di libri d’artista, tra i quali l’opera “Fuoco-focolare”, e questa disposizione aperta , in cerchio, richiama una sorta di focolare , poiché nella simbologia i due termini, fuoco e focolare si equivalgono e quest’ultimo viene interpretato come il centro simbolico della casa e della vita familiare. Ed ecco allora che Ilia Tufano cerca, in questo sottile dualismo di distruzione e vita, riconquistare il senso di una perduta innocenza, cercare , per quanto possibile, nell’uomo una dimensione spirituale, soffocata tra devastazioni naturali e guerre. Quel fuoco all’orizzonte non dovrebbe essere quello dei bombardamenti sempre più frequenti, ma quello di una luce che aiuti l’uomo ad uscire fuori dalla caverna.
CRISTINA TAFURI
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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