venerdì 15 novembre 2024

CINQUE MINUTI CON GIAN LUIGI AGO


  




Ciao Gian Luigi, parlaci un po' delle tue attività artistiche?

Mi sono sempre mosso su diversi piani perché forse, più che come artista vero e proprio, mi sono sempre considerato un divulgatore culturale. Mi spiego meglio: anche se ho già realizzato tre cd di mie canzoni e molti concerti su di esse, oltre a quelli, porto in giro molti spettacoli sul genere della cosiddetta “canzone d’autore” per farla conoscere e apprezzare. E non solo in forma di concerti. Ad esempio su Fabrizio De André ho realizzato due spettacoli teatrali che alternano alle canzoni monologhi riferiti ai vari temi toccati.


Soprattutto ho realizzato una Lezione-Spettacolo sul Teatro Canzone di Gaber/Luporini proiettando video dai suoi spettacoli e integrandoli con riferimenti a letteratura, storia, sociologia, ecc. e l’ho presentato, oltre che in teatri e auditorium, anche in diverse Facoltà universitarie e Licei, in forma più approfondita. Questo anche perché io e Giorgio Gaber siamo stati molto amici. Riguardo alla musica, nel 2013 ho anche rappresentato l’Italia alla Rassegna della Canzone d’Autore Europea a Vilnius in Lituania.

 



Vuoi approfondire con noi il tuo percorso culturale?

Fin da ragazzino ho imparato a suonare, in particolar modo la chitarra, sono stato appassionato di musica e ho amato  leggere molto. Poi i miei studi di Filosofia, la mia professione di insegnante, e l’essere Presidente dell’Associazione Culturale nazionale “Il Vizio del Pensiero” hanno fatto il resto e lo spirito didattico di divulgatore culturale è diventato una parte importante della mia personalità. 
Ho ricevuto nel 2018 il Premio Nazionale di Storia Contemporanea “L.De Rosa”, premio che vanta tra l’altro l'Alto Patrocinio del Senato della Repubblica Italiana e la medaglia  della Camera dei Deputati.
Ho scritto anche racconti e poesie e gestisco due blog. 
Ultimamente, sempre a proposito del  mio spirito di divulgazione, ho realizzato “Les intermittences du coeur”, una lezione di introduzione a Marcel Proust e alla sua “Recherche”.
 
  



 
Cosa ne pensi dello scenario culturale odierno?

A prima vista sembrerebbe non reggere il confronto con quello del Novecento, ma è pur vero che ci sono molti operatori culturali di grande valore nella letteratura, nella musica e in altre forme artistiche che fanno ben sperare per il futuro. Questo succederà se noi riusciremo a infondere quell’amore per l’arte, il pensiero e la conoscenza di cui c’è ancora molto bisogno.



Hai progetti futuri?

Continuerò a collaborare con molte associazioni che propongono eventi culturali e sto lavorando al mio quarto album di canzoni ma credo che prima di un anno non sarà pronto perché ho appena iniziato. Poi, continuerò a portare avanti il mio progetto di un romanzo che prevedo molto lungo e che quindi rimane per ora una cosa avveniristica.

 


 

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