Sabato 28 dicembre 2024 a Movimento Aperto, via Duomo 290/c Napoli,
dalle ore 17:00 alle 20:00
si inaugura Nostos a Napoli,
una mostra di Biagio Cepollaro,
introduce con un suo testo e la cura Eugenio Lucrezi.
La mostra resterà aperta fino al 28 gennaio,
i lunedì ed i martedì ore 17:00 - 19:00,
i giovedì ore 10:30 - 12:30.
Eventualmente per appuntamento.
Info 3332229274 e 3668905416.
“Biagio Cepollaro, scrittore da sempre e non da poco pittore, porta nella città d’origine una doppia sequenza di opere che è la prosecuzione di lavori presentati lo scorso aprile allo Spazio Coviello di Milano, in un’esposizione intitolata Nostos….. La prima sequenza consiste in “tecniche miste” che sono narrazioni numerate. La seconda sequenza è fatta di pastelli anch’essi numerati.” Si tratta di sei tele di media dimensione e 12 pastelli più piccoli sotto il titolo: Nostos a Napoli. Biagio Cepollaro, nato a Napoli, dopo aver vissuto e lavorato per quaranta anni a Milano, adesso si accinge a tornare a vivere dove si è formato ed ha vissuto ragazzo. “Si compie dunque un ritorno: il guadagno dell’origine è punto di partenza delle intraprese artistiche che pretendono di aggiungere significato a un mondo reale che soltanto una tradizione del segno è capace di portare sui teatri della percezione.” Scrive Eugenio Lucrezi nel suo testo ,che introduce la mostra. Nelle tele colori caldi, solari, piccole figure come incise in un nero che ricorda il legno, evocano forme ancestrali, un vivere felice, un contesto naturale. E’ dunque questa l’origine , ricomposta dal desiderio e vagheggiata?
“Questa pittura è un ulteriore capitolo dell’esperienza poetica del Cepollaro “scriba”. Come se il tragitto di una scrittura che ha attraversato la selva del linguaggio in tutta la sua oscura matericità trovi adesso un suo compimento (che non è riposo) nella giustapposizione delle materie cromatiche e delle masse opache e dense che fittamente si scrutano: un’antropologia che indaga cosmologie.”
“ La seconda sequenza è fatta di pastelli anch’essi numerati. Paul Klee numerava meticolosamente. Come lui, il nostro intende testimoniare che Arte e Natura evolvono nel Tempo. I colori declinati tonalmente e la concisione del tratto rappresentano con efficacia l’intenzione di una riduzione del disordine e una franca disposizione al dialogo con lo spettatore. Cepollaro non scansa la complessità del reale, non svilisce il discorso a chiacchiera. Le sue opere propongono al visitatore una visione originale del mondo sensibile che si trasforma; e chiedono sguardi partecipi, nella prospettiva di sviluppi condivisi.” leggiamo ancora nel testo di Eugenio Lucrezi.
Nostos a Napoli.
di Eugenio Lucrezi
"Biagio Cepollaro, scrittore da sempre e non da poco pittore, porta nella città d’origine una doppia sequenza di opere che è la prosecuzione di lavori presentati lo scorso aprile allo Spazio Coviello di Milano, in un’esposizione intitolata Nostos. Si compie dunque un ritorno: il guadagno dell’origine è punto di partenza delle intraprese artistiche che pretendono di aggiungere significato a un mondo reale che soltanto una tradizione del segno è capace di portare sui teatri della percezione. La prima sequenza consiste in “tecniche miste” che sono narrazioni numerate. Le tele si consegnano ai colori (tavolozza calda) e ai campi tensivi che si cimentano nella regolazione (impossibile?) di spazi e di volumi che nettamente si stagliano. Questa pittura è un ulteriore capitolo dell’esperienza poetica del Cepollaro “scriba”. Come se il tragitto di una scrittura che ha attraversato la selva del linguaggio in tutta la sua oscura matericità trovi adesso un suo compimento (che non è riposo) nella giustapposizione delle materie cromatiche e delle masse opache e dense che fittamente si scrutano: un’antropologia che indaga cosmologie. La seconda sequenza è fatta di pastelli anch’essi numerati. Paul Klee numerava meticolosamente. Come lui, il nostro intende testimoniare che Arte e Natura evolvono nel Tempo. I colori declinati tonalmente e la concisione del tratto rappresentano con efficacia l’intenzione di una riduzione del disordine e una franca disposizione al dialogo con lo spettatore. Cepollaro non scansa la complessità del reale, non svilisce il discorso a chiacchiera. Le sue opere propongono al visitatore una visione originale del mondo sensibile che si trasforma; e chiedono sguardi partecipi, nella prospettiva di sviluppi condivisi."
Biagio Cepollaro, nato a Napoli nel 1959, vive e lavora a Milano. Come poeta è autore, tra l’altro, di due trilogie De requie et natura (Scribeide, Luna persciente e Fabrica) e Il poema delle qualità (Le qualità, La curva del giorno e Al centro dell’inverno) nonché di un romanzo, La notte dei botti (Miraggi, 2018). È stato promotore del Gruppo 93 , fondatore della rivista Baldus e teorico del postmoderno critico. Collabora attualmente alla redazione della rivista il verri.
Come artista visivo ha iniziato con la scrittura su catrame, cemento e gesso o abbinando ai testi poetici opere pittoriche per poi rendere il gesto pittorico via via più indipendente e autonomo dalla scrittura.Nel fuoco della scrittura (La Camera verde, Roma, 2008) raccoglie appunto immagini e testi poetici relativi all’omonima mostra di pittura tenutasi presso La Camera verde di Roma nel 2008; Nel fuoco della scrittura è anche il titolo delle sue esposizioni a Napoli (Il filo di Partenope, 2009), a Piacenza (Laboratorio delle Arti, 2009) e a Milano (Archi Gallery, 2009). Da strato a strato , è introdotto da Giovanni Anceschi (La Camera verde, 2009): si tratta di 21 immagini di opere e 21 stanze di un poemetto, oggetto di una mostra all' Antiquum Oratorium Passionis della Basilica di S. Ambrogio a Milano, 28 gennaio 2010. Nel 2010 esce anche La Cognizione del dolore. Otto tele per Gadda , La Camera verde, Roma. Del 2011 sono le mostre milanesi La materia delle parole, catalogo a cura di Elisabetta Longari, Galleria Ostrakon; L’Intuizione del propizio , Officina Coviello e la collettiva da verso. transizioni arte-poesia , Accademia di Belle Arti di Brera, ex chiesa S. Carpoforo. Ha curato con Emanuele Magri la rassegna di video poesia Frames e Poiesis nel 2013, Galleria 0.2!, Milano; Mentre il pianeta ruota , è il titolo di una mostra a cura di Fausto Pagliano, Laboratorio Primo aprile, Milano 2013.Del 2014 è la mostra Le tre vie , Voyelles e Visions, a Torino. Una certa idea di verde è del 2015 presso la galleria di Napoli, Movimento aperto. Nel 2017 dedica alla memoria di Giuliano Mesa la mostra Piccola fabrica , con una nota di Dorino Iemmi, presso la Libreria popolare di via Tadino a Milano. La mostra dal titolo Variazioni dell’aria è del 2019 (Key Gallery, Milano). Del 2020 è Trittico delle coppie e altri guardiani , Officina Coviello, Milano. Del 2024 è la mostra Nostos , Officina Coviello, Milano.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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