«Padre Pio: tornerò tra cent’anni» premiato ad Ardesio tra venti film finalisti provenienti da tutto il mondo: irlandesi, statunitensi, giapponesi, portoghesi, dominicani
ARDESIO (Bergamo) - «Padre Pio: tornerò tra cent’anni», film documentario di Luigi Ferraiuolo, vince «Sacrae Scenae», il più importante Festival cinematografico internazionale dedicato alle tradizioni e alle devozioni popolari. «Attraverso una preziosa ed efficace ricostruzione cinematografica – si legge nella motivazione - il film ripercorre la vita di Padre Pio e il rapporto intimo con la sua terra, a partire da quei giorni a Pietrelcina “patria tanto amata dove in vita non poté fare mai ritorno”». Il lavoro di Luigi Ferraiuolo – a cui è stato consegnato il campanile d’oro, che ritrae il campanile della basilica storica di Ardesio - è un film su uno dei testimoni di santità più amati al mondo: Padre Pio da Pietrelcina. Un San Pio visto da vicino cent’anni dopo. Un viaggio incredibile tra fede ed emozioni narrato attraverso la viva voce di Papa Francesco, del pronipote Orazio Pennelli, della prima miracolata Consiglia De Martino (con una intervista esclusiva) e di tantissimi giovani, frati, fedeli, gente comune che per quattro giorni sono stati in attesa al freddo e al gelo mentre il frate faceva ritorno a casa sua: Pietrelcina. Una profezia che si avvera, grazie a Papa Francesco. Infatti Padre Pio lasciò Pietrelcina il 16 febbraio 1916 per farvi ritorno cento anni dopo, nel febbraio 2016, come aveva predetto, secondo la tradizione orale, ai suoi confratelli. «Tornerò tra cent’anni» è il racconto del rientro del frate nel suo borgo natale, perché da vivo Padre Pio non poté mai ritornare a casa per rispettare le disposizioni del suo ordine. «Non mi attendevo la vittoria ed è stata una gioia immensa salire sul palco del cinema di Ardesio tra film irlandesi, americani, giapponesi, portoghesi e tanti altri provenienti da tutto il mondo. Una consacrazione per Padre Pio e per la comunità di Pietrelcina, dove andrò quanto prima per un saluto. Sacrae Scenae è il primo festival internazionale a lavorare sul tema ed è un riconoscimento fondamentale per il documentario».
Gli altri vincitori sono, oltre il «Campanile d’Oro» di Luigi Ferraiuolo, le menzioni speciali, «Campanili d’Argento», assegnate a: «A s’Orgolesa» di Davide Melis, «The 21» del regista americano Raouf Zaki, «Balucu» di Martina Giannone. Uno il premio della giuria, presieduta da Nicola Bionda, sempre «Campanile d’Argento», assegnato a «Uno di fronte all’altro» di Barbara Patarini. Premiato poi dalla Giuria Popolare il film «Guns & Rosaries» del regista irlandese Peter Kelly. Il Campanile d’Oro e d’Argento raffigura il campanile del Santuario della Madonna delle Grazie di Ardesio, luogo che, legato alla devozione alla Beata Vergine, ha ispirato la nascita del festival.
Motivazione del Campanile d’Oro di Luigi Ferraiuolo:
Padre Pio: Tornerò tra cent’anni è un documentario ma è anche un viaggio affascinante alla scoperta di una delle figure più conosciute e discusse della modernità. Lo sforzo tecnico e rappresentativo di questo film ci accompagna per mano attraverso le parole inedite di Papa Francesco e la preziosa testimonianza della gente comune accorsa per attendere il ritorno del santo. Attraverso una preziosa ed efficace ricostruzione cinematografica il film ripercorre la vita di Padre Pio e il rapporto intimo con la sua terra, a partire da quei giorni a Pietrelcina “patria tanto amata dove in vita non poté fare mai ritorno”.
Filmografia
Luigi Ferraiuolo è nato a Lodi ma è originario del Borgo medievale di Casertavecchia. Ha realizzato quattro docufilm: «Sui passi di Abramo», che racconta degli ultimi cristiani in Iraq a dieci anni dalla fine della guerra; «Padre Pio: tornerò tra cent'anni», sulla profezia del ritorno a Pietrelcina dopo cento anni di San Pio; «Libera nos a malo: la musica di Sant'Antuono contro il diavolo», unico documentario proiettato finora all'assemblea mondiale delle Ngo Unesco; e «Don Peppe Diana, il martire del riscatto».
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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