mercoledì 30 ottobre 2024

TRAME ESPLORATIVE: un viaggio attraverso l'arazzo

A cura di Nadia Stefanel
Fondazione Dino Zoli, Forlì
26 ottobre 2024 - 16 marzo 2025

 


 


È aperta ufficialmente la pubblico, presso la Fondazione Dino Zoli di Forlì (FC), la mostra Trame esplorative: un viaggio attraverso l'arazzo, un'ampia disamina dedicata all'arte tessile in Italia, con alcune incursioni internazionali, dagli anni '50 del secolo scorso ad oggi.

Curata da Nadia Stefanel e promossa da Dino Zoli Textile e Fondazione Dino Zoli, l'esposizione intende sottolineare come il mezzo tessile, tradizionalmente visto come un'arte decorativa, sia diventato nel tempo una forma espressiva innovativa e plurale, che ha saputo intrecciare storie, culture e tecniche.

La serata inaugurale si è aperta con i saluti istituzionali di Paola Casara, assessore del Comune di Forlì con deleghe a Politiche per l'educazione e l'istruzione, Forlì città universitaria, Politiche Giovanili e Servizio Civile, Politiche per lo sviluppo economico del territorio, Progetto Forlì Aerospazio. A seguire, l'intervento di Monica Zoli, vicepresidente Dino Zoli Group, e la restituzione del progetto di ricerca da parte di Nadia Stefanel, direttrice della Fondazione Dino Zoli e curatrice della mostra. Presenti in sala il patron Dino Zoli, gli artisti, i prestatori e numerosi rappresentanti del mondo della cultura, del design, dell'imprenditoria e del sociale.

«Parole come filo, trama, ordito, intrecci, tessuto sono utilizzate spesso per evocare suggestioni di percorsi, idee, relazioni, convivenze e collegamenti. Una tecnica antica incontra, con l'arte, la contemporaneità, e insieme, danno vita a rappresentazioni di emozioni. In un modo simile, Dino Zoli Textile, azienda capostipite di Dino Zoli Group che produce tessuti destinati a rivestire mobili imbottiti, si impegna quotidianamente a fornire materiale per decorare, ma soprattutto per consentire ad ognuno di esprimere la propria identità all'interno degli spazi più intimi, quelli della casa», ha dichiarato Monica Zoli.

«L'arazzo, come linguaggio visivo contemporaneo, ci racconta di sperimentazioni e innovazioni tessili, di collaborazioni tra artisti e artigiani, tra tradizione ed esperimenti moderni, in dialogo con le tendenze artistiche contemporanee (in primo luogo l'astrattismo) e il design industriale. Un percorso di ricerca che attraversa l'Italia dalla Lombardia (Arazzeria di Esino Lario e Arazzeria di Elio Palmisano) all'Abruzzo (Arazzeria Pennese), fino alla Sardegna (Studio Pratha), con alcune incursioni europee (Ateliers Pinton), proponendo un momento di riflessione su identità e tradizione. Un'odissea culturale che celebra la ricchezza e la varietà del Made in Italy, riconoscendo il valore di opere che, con il passare del tempo, continuano a raccontare storie e a ispirare nuove generazioni di artisti e appassionati», ha affermato Nadia Stefanel.

Il viaggio attraverso le arazzerie rappresenta un'opportunità unica per comprendere come l'arte e l'artigianato si uniscano in un processo creativo collaborativo, capace di coinvolgere alcuni dei più importanti maestri del secondo Novecento (Sonia Delaunay, Gino Severini, Alexander Calder, Afro e Piero Dorazio) e di attrarre gli autori del presente (designer come Nathalie du Pasquier, stilisti come Antonio Marras, artisti come Omar Galliani, Maurizio Donzelli, Stefano Arienti, Loredana Longo e Sissi) che si sono avvicinati al tessile come forma espressiva, avvalendosi anche di tappeti vintage, carichi di storia e tradizione.

Un viaggio in Italia che non solo celebra le tecniche di lavorazione del tessuto, ma invita anche a riconsiderare un'eredità culturale ricca e variegata, testimone di una tradizione che continua ad evolversi e rinnovarsi nel tempo, favorendo connessioni profonde tra artista e pubblico.

Non è un caso che la mostra si concluda con l'arazzo Metapolis, realizzato da Francesca Müller unendo la complessità artigianale della tessitura con grafiche ispirate dall'intelligenza artificiale, in linea con le scelte tematiche portate avanti dalla Fondazione Dino Zoli nel 2024: dalla mostra BODY (S)CUL(P)TURE di Francesca Fini, prologo di Ibrida, festival delle arti intermediali, alla collettiva di artisti italiani e singaporiani Art in Motion: AI Creatives at the Singapore Night, organizzata da Dino Zoli Group a Singapore durante il Gran Premio di Formula 1. Con Metapolis, Francesca Müller ha preservato la tradizione del lavoro di tessitura, traghettandola nell'era digitale.

La mostra Trame esplorative: un viaggio attraverso l'arazzo rientra a pieno titolo nella più ampia pianificazione culturale della Fondazione Dino Zoli, che dal 2017 propone prevalentemente percorsi di ricerca, residenze d'artista e progetti curatoriali legati al tessuto e alla luce, in linea con le più importanti aree di business di Dino Zoli Group, per coinvolgere i dipendenti, favorire il welfare aziendale ed aprirsi al territorio, ai giovani e alla collettività, portando a Forlì mostre e progetti artistici di ampio respiro e valorizzando le eccellenze culturali italiane nel mondo.

L'esposizione è realizzata con il patrocinio di Comune di Forlì e Confindustria Romagna.

La mostra è aperta al pubblico fino al 16 marzo 2025, da martedì a giovedì con orario 9.30-12.30, venerdì, sabato e domenica ore 9.30-12.30 e 16.30-19.30, chiuso lunedì e festivi, chiuso 1 novembre, 8, 24-26 e 31 dicembre, 1 e 6 gennaio. Ingresso libero. 

 

Per informazioni:

 www.fondazionedinozoli.com.


Artisti in mostra: Afro, Stefano Arienti, Niki Berlinguer, Eros Bonamini, Alexander Calder, Sonia Delaunay, Maurizio Donzelli, Piero Dorazio, Gianni Dova, Nathalie Du Pasquier, Elena El Asmar, Omar Galliani, Armida Gandini, Fabio Iemmi, Riccardo Licata, Loredana Longo, Antonio Marras, Francesca Müller, Mauro Reggiani, Remo Salvadori, Gino Severini, Sissi, Guerrino Tramonti, Luigi Veronesi.

Prestatori: Archivio Omar Galliani, Reggio Emilia; Atelier Antonio Marras, Milano; Alessandro Casciaro Art Gallery, Bolzano; Galleria Moshe Tabibnia, Milano; Galleria Antonio Verolino, Modena; Museo Guerrino Tramonti, Faenza; Archivio Eros Bonamini, Verona; Studio Pratha, Sarule; Studio Francesca Müller, Amsterdam; Galleria FPAC Francesco Pantaleone, Palermo.

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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