GERHARD RICHTER
Moving Picture (946-3) Kyoto Version
6 dicembre 2024 - 1 febbraio 2025
Gagosian Roma
via Francesco Crispi 16
gagosian.com
Gerhard Richter, Moving Picture (946-3) Kyoto Version, 2019–24 (fermo immagine), proiezione digitale (colore, suono, 36 min.), © Gerhard Richter 2024 (28102024)
Gagosian è lieta di annunciare Moving Picture (946-3) Kyoto Version (2019–24), un’installazione immersiva, sonora e visiva di Gerhard Richter che sarà protagonista dell’intero spazio espositivo della sede romana. Si tratta della prima presentazione in una galleria di Moving Picture (946-3) Kyoto Version e della prima mostra dell’artista in una galleria italiana dal 1983.
Moving Picture (946-3) Kyoto Version costituisce l’apoteosi immersiva e esperienziale del progetto Strip, al quale Richter ha iniziato a lavorare nel 2010, in seguito alla scoperta di strumenti digitali per analizzare dipinti già esistenti alla ricerca di nuove strategie artistiche. La serie Strip ha avuto inizio quando l’artista ha iniziato a frammentare digitalmente l’immagine fotografica di una tela in porzioni sempre più piccole, poi raddoppiate o specchiate su superfici particolarmente estese. Questo processo ha aperto un mondo di nuove possibilità, dando origine agli Strip paintings (2011–16), così come a libri, stampe, arazzi e alla STRIP-TOWER (2023), una scultura monumentale attualmente esposta presso la Serpentine di Londra.
Moving Picture (946-3) Kyoto Version consiste in un film, realizzato in collaborazione con Corinna Belz, proiettato in scala monumentale su 22 metri di larghezza (oltre 72 piedi), accompagnato da una partitura per tromba composta da Rebecca Saunders ed eseguita da Marco Blaauw. Sei amplificatori circondano lo spettatore, conferendo alla musica una presenza fisica e un imponente impatto. In precedenza, le sperimentazioni di Richter nel combinare immagine e suono in esperienze immersive hanno portato ad opere temporanee come al Manchester International Festival (nel 2015, con Arvo Pärt) e al The Shed di New York (nel 2019, con Pärt e Steve Reich).
Nel corso della sua celeberrima carriera, Richter ha continuamente rivitalizzato la pratica pittorica attraverso l’esplorazione analitica delle potenzialità della fotografia, della casualità e dei processi sistematici: tutti elementi che trovano la loro massima espressione in Moving Picture. Negli anni ’60 ha utilizzato fotografie tratte da riviste e giornali come immagini di riferimento per le sue opere, mentre negli anni ’70 ha fotografato i suoi stessi dipinti, ingrandendo notevolmente piccoli dettagli delle pennellate. Da tempo, Richter ha trovato possibilità generative nelle disposizioni casuali delle griglie di colore, prima con i suoi dipinti Color Chart degli anni ’60, e successivamente, con 4900 Colors (2007) e poi con Cologne Cathedral Window (2007). Proprio come quest’ultimo progetto, Moving Picture è un’opera fatta di luce, che sottolinea l’infinita bellezza del caso.
Gerhard Richter è nato a Dresda, Germania, nel 1932, e attualmente vive e lavora a Colonia. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni museali in tutto il mondo. Le principali esposizioni personali includono: Forty Years of Painting, Museum of Modern Art, New York (2002, poi all’Art Institute of Chicago; San Francisco Museum of Modern Art e Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, DC); Portraits, National Portrait Gallery, Londra (2009); Panorama, Tate Modern, Londra (2011–12, poi alla Neue Nationalgalerie, Berlino e Centre Pompidou, Parigi); ATLAS, Kunsthalle im Lipsiusbau, Dresda, Germania (2012); Drawings and Watercolors 1957–2008, Musée du Louvre, Parigi (2012); Streifen & Glas, Galerie Neue Meister, Albertinum, Staatliche Kunstsammlungen Dresda, Germania (2013–14, poi al Kunst Museum Winterthur, Svizzera); Fondation Beyeler, Riehen/Basilea (2014); Birkenau, Museum Frieder Burda, Baden-Baden, Germania (2016); New Paintings, Museum Ludwig, Colonia, Germania (2017); National Gallery, Praga (2017); The Life of Images, Queensland Art Gallery | Gallery of Modern Art, Brisbane, Australia (2017–18); Over Schilderen, Stedelijk Museum voor Actuele Kunst, Gand, Belgio (2017); Abstraktion, Museum Barberini, Potsdam, Germania (2018); Seascapes, Guggenheim Bilbao, Spagna (2019); Painting After All, Metropolitan Museum of Art, New York (2020) 00 Selbstbildnisse, Kunst Museum Winterthur, Svizzera (2020); National Museum of Modern Art, Tokyo (2022); 100 Works for Berlin, Neue Nationalgalerie, Berlino (2023–26); e Hidden Gems. Works from Rhenish Private Collections, Kunstpalast Düsseldorf, Germania (2024–25).
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