lunedì 4 novembre 2024

Storia& Storie appuntamento di martedì 5 novembre

 Programma radiofonico settimanale di Antonella Giordano

 

 

Venticinque anni (…) “lavorando sola, per calcolare […] sulla carta millimetrata mi stanca a lungo andare […] quando la mia pazienza che, lo riconosco, non è molta comincia a esaurirsi, non sono capace che di fare errori […]. Dedico a questi calcoli tutte le mattine […]”.
Venticinque anni, lavorando da sola in un’attività che richiede impegno cerebrale notevole. Il riferimento ai calcoli e alla carta millimetrata rimandano allo studio scientifico. L’autrice di queste parole, che giungono a noi come testimonianza esemplare di grande attualità, è stata una matematica e fisica che ha dedicato la vita intera alla ricerca lavorando con passione al fianco di due illustri scienziati: Vito Volterra e Orso Mario Corbino. Al fianco ma nell’ombra come sovente accade quando l’allievo, senza alcun contributo della personale volontà ma solo per merito delle proprie capacità, eguaglia i maestri. Accade in ogni ambito, da quello lavorativo a quello accademico, e la cosa genera, ancora oggi, due diverse e opposte reazioni che potrebbero essere definite “da manuale” in ragione della statura umana del detentore del potere (docente, dirigente ma anche la famiglia non ne è esente ) rispetto al subalterno: il merito lo si incoraggia nei suoi punti di forza, lo si favorisce riconoscendo in umiltà (in primis dinnanzi a se stessi) che il talento va premiato o, viceversa, lo si lascia nell’ombra condannandolo al silenzio tombale, anticamera dell’oblio eterno. Statisticamente sono variabili endemiche nella vita di tanti, dai primordi del cammino “evolutivo” della civiltà e che resisteranno fino a quando un “qualcosa” non ne decreterà la fine. Tra le due esiste una terza “variabile” meno esponenziale ma mostruosamente presente nelle dinamiche interumane in cui uno dei due individui percepisce l’altro come impareggiabile, un alieno da eliminare per colmare quella diversità abissale che li divide. E’ la sindrome dell’invidioso che non accetta che l’altro possa eccellere e che, vedendo in lui un antagonista, si ingegna per distruggerne le qualità (se proprio non ci riesce cerca di impedirgli in tutti i modi di farlo notare). Si tratta di individui bipolari che ostentano verso la loro vittima sentimenti di pseudo stima mentre scavano nel fango per riversarlo sulle competenze della loro preda sacrificale. Uomo o donna che sia… l’invidia è democratica.
La storia che racconto nel programma è quella di Elena Freda.



La puntata andrà in onda in diretta martedì p.v. alle 12.15 e, in replica, giovedì p.v. alle ore 17.30 su RadioRegional (AM – Onde Medie sulla frequenza 1440 kHz o al link: 

https://www.radio-italiane.it/regional-radio
In podcast al link:

 https://www.regionalradio.eu/onair/podcast/storiaestorie/

 

 

(i link non hanno accesso diretto ma sono da copiare e incollare sul web)


Vi aspetto Antonella Giordano

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