Visit Emilia svela i tesori gratuiti di Reggio Emilia, Parma e Piacenza: un sorprendente percorso di musei, chiese e monumenti senza biglietto d'ingresso
Dai Musei Civici al Complesso Monumentale della Pilotta fino alla Galleria Ricci Oddi, la bellezza è accessibile a tutti
VERSIONE SHORT
L’Emilia e i suoi tesori gratuiti: un viaggio tra arte e cultura senza biglietto.
Visit Emilia celebra la bellezza gratuita delle città di Reggio Emilia, Parma e Piacenza, svelando musei, chiese e monumenti accessibili senza costi. Tra i protagonisti ci sono i Musei Civici, il Complesso della Pilotta e la Galleria Ricci Oddi, che offrono a tutti l’opportunità di scoprire il patrimonio culturale italiano.
Reggio Emilia, la città del Tricolore ospita i Musei Civici di Palazzo dei Musei, che offrono un percorso storico dal Paleolitico all’Ottocento, e il Museo del Tricolore, dove nacque la bandiera italiana nel 1797. Il Museo della Storia della Psichiatria esplora il passato della medicina mentale, mentre il Mauriziano ricorda Ludovico Ariosto con il suo parco. Infine, la Collezione Maramotti unisce moda e arte contemporanea, mentre la Basilica della Ghiara e il Duomo mostrano capolavori religiosi.
Il cuore culturale di Parma batte per gli affreschi del Correggio nella Cattedrale, in Piazza Duomo e in San Giovanni Evangelista in Piazzale San Giovanni. La Chiesa di San Francesco del Prato, recentemente restaurata, la Casa della Musica e la Pinacoteca Stuard sono mete imperdibili. Il Castello dei Burattini incanta i bambini, mentre il Complesso Monumentale della Pilotta, aperto gratuitamente ogni prima domenica del mese, e la casa natale di Arturo Toscanini, raccontano storia e musica. La Basilica della Steccata, con gli affreschi del Parmigianino, accoglie il visitatore per il gran finale.
Con uno stile più discreto ma altrettanto affascinante, Piacenza, città dalle 100 chiese ma non solo, invita a visitare la Cattedrale, le Basiliche di San Savino, di Sant’Antonino e Santa Maria di Campagna con gli affreschi del Pordenone e la Chiesa di San Sisto. Il Palazzo Gotico svela l’arte medievale, mentre spazi moderni come XNL e la Galleria Ricci Oddi (aperta gratuitamente per un giorno al mese) danno voce all’arte contemporanea, inclusa l’opera misteriosa “Ritratto di Signora” di Klimt. L’Antiquarium di Santa Margherita conserva reperti che narrano millenni di storia e il Laboratorio Aperto di Piacenza, ricavato nella ex Chiesa del Carmine (fondata nel 1334) tornata a nuova vita, è protagonista di un progetto di recupero e riuso funzionale.
Un’arte senza confini. In Emilia, la cultura non aspetta di essere scoperta: è accessibile, gratuita e pronta a essere vissuta da tutti. Visit Emilia dimostra che la bellezza non ha prezzo, regalando un’esperienza unica a chi visita queste terre.
Un’offerta tanto varia che occorrerebbero almeno due o tre giorni per vedere il più possibile. Sono tante le opportunità per i soggiorni, dai B&B agli hotel 4 stelle e comodissimi e frequenti i collegamenti in treno che uniscono le tre città.
Per informazioni: Visit Emilia: www.visitemilia.com
VERSIONE ESTESA
Diciamocelo: noi italiani siamo strani. Ci lamentiamo che la cultura costa, che i musei sono cari, che l'arte è per pochi. E poi scopriamo che in Emilia - quella terra generosa tra gli Appennini e il Po - c'è un tesoro di bellezza che non costa nulla. Zero. Gratis. Free, come direbbero gli americani (che non ci crederebbero).
Reggio Emilia
Prendiamo Reggio Emilia, la città del Tricolore. È uno scrigno di tesori che è possibile ammirare senza spendere un euro. Partiamo dai Musei Civici, un complesso museale che è come un libro di storia a cielo aperto. A Palazzo dei Musei, in via Spallanzani, si può compiere un viaggio nel tempo dal Paleolitico all'Ottocento. E che viaggio! C'è persino una Venere preistorica, la Venere di Chiozza.
Al secondo piano - progettato da Italo Rota, che di musei se ne intendeva - si trova un quadrilatero di gallerie: dalla Preistoria al Settecento, passando per i Romani e gli Estensi, fino ad arrivare alle fotografie di Luigi Ghirri, che della Pianura Padana ha fatto poesia visiva.
E a proposito di orgoglio nazionale: il Museo del Tricolore! Qui siamo nel sancta sanctorum della nostra italianità. Nella Sala del Tricolore - oggi utilizzata per consigli comunali e matrimoni - il 7 gennaio 1797 nacque la nostra bandiera.
Reggio Emilia sa essere anche sorprendente: prendiamo il Museo della Storia della Psichiatria, nel padiglione San Lazzaro. Un luogo che chiede silenzio e rispetto, dove i graffiti dei ricoverati parlano più forte di qualsiasi libro di storia della medicina.
Per gli amanti della poesia, c'è il Mauriziano, la villa dove Ludovico Ariosto trascorreva le sue vacanze. Anche i grandi poeti avevano bisogno di staccare la spina. Da poco inaugurato dopo un’accurata ristrutturazione, ora aperto durante eventi e iniziative, è circondato dal parco del fiume Rodano e un'ottima alternativa per sognare a occhi aperti.
E poi, come ciliegina sulla torta (anzi, sull'erbazzone, per restare in tema locale), c'è la Collezione Maramotti. Arte contemporanea nella ex sede di Max Mara: quando la moda sposa l'arte, i risultati sono sempre interessanti. E anche qui: ingresso gratuito!
A proposito di arte contemporanea: alzate gli occhi nella Biblioteca Panizzi. Quel vortice di colori che vedete è “Whirls and Twirls 1” di Sol LeWitt, tredici metri di meraviglia.
Tornando alla classicità si entra nella Basilica della Ghiara che custodisce una Crocifissione del Guercino che lascerà senza fiato, l’abside della Basilica di San Prospero con il suo straordinario “Giudizio Universale” di Camillo Procaccini e la grande opera in rame dorato “Madonna con bambino con i coniugi Fiordibelli” opera cinquecentesca dello Spani, nella facciata della Cattedrale, sono lì a ricordarci che la bellezza, in Italia, spesso guarda verso il cielo.
Parma
Spostiamoci a Parma. Muoviamo i primi passi dal suo cuore pulsante: Piazza Duomo, la cui cattedrale ospita la cupola affrescata dal Correggio, da ammirare anche nel vicino piazzale San Giovanni, con l’altra meravigliosa cupola della chiesa di San Giovanni Evangelista.
Da non dimenticare la Chiesa di San Francesco del Prato, un gioiello gotico restituito alla città dopo secoli di utilizzo come carcere.
Affacciati su Piazzale San Francesco, ci sono anche Palazzo Cusani, che oggi ospita la Casa della Musica, e la Casa del Suono nell'ex chiesa di Sant'Elisabetta. Tutto gratuito, come al supermercato quando c'è la degustazione del Parmigiano Reggiano, ma infinitamente più nutriente per lo spirito.
Se si prosegue per Borgo del Parmigianino si trova la Pinacoteca Stuard nel complesso di San Paolo. La Pinacoteca è un “racconto” di dipinti emiliani dal XIII al XIX secolo, con opere di artisti come il Parmigianino, Tiepolo e maestri locali che narrano la storia artistica di Parma.
Poco distante c'è il Castello dei Burattini, dove nei weekend i piccoli possono divertirsi senza far spendere un euro a mamma e papà. Al suo interno un mondo di legno e fantasia, dove centinaia di burattini raccontano secoli di arte popolare, magia e narrazione, custodendo l'anima più autentica e giocosa del teatro di figura italiano.
Il maestoso Complesso Monumentale della Pilotta e l'affascinante Antica Spezieria di San Giovanni aprono gratuitamente le loro porte la prima domenica del mese.
Vicino al Parco Ducale c'è la casa dove nacque Arturo Toscanini. Qui ogni oggetto sembra ancora vibrare delle note del Maestro, come se le pareti conservassero l'eco delle sue più celebri direzioni d'orchestra, pronti a raccontare la storia di un genio musicale che ha fatto dell'Emilia un tempio della musica mondiale.
Per il gran finale: entriamo nella Basilica della Steccata con gli affreschi del Parmigianino.
Questa è Parma: generosa come una madre che offre il bis di tortelli anche quando dite di essere sazi. E come si fa a dire di no?
Piacenza
Anche Piacenza non smette di sorprendere. È come una signora che non ama apparire, ma quando si mostra, toglie letteralmente il fiato!
Città dalle 100 chiese la chiamano… e dunque partiamo dalla cattedrale: un caleidoscopio di marmi, capitelli e dettagli romanici che raccontano secoli di storia, ma una storia ancora attuale. Dal basso la cupola affrescata da Guercino fa sentire piccoli piccoli, ben più che ad un passo dal cielo, ma l’Ultima Cena iperrealista di Ulisse Sartini ci immerge in una vera e propria istantanea di vita.
A pochi passi si trova la Basilica di San Savino, dedicata al primo vescovo piacentino, tra le più belle architetture romaniche in Italia settentrionale, dove trovare il proprio segno zodiacale nei magnifici mosaici pavimentali.
Che dire della Basilica di Sant'Antonino, il patrono della città: non fatevi ingannare dall'aspetto severo. È un patrimonio di affreschi, reliquie e architettura medievale che è come sfogliare un album di famiglia collettivo, dove ogni pietra ha un racconto da sussurrare.
Arriviamo alla Chiesa di San Sisto, splendido esempio di arte rinascimentale e troviamo un’icona: è la copia della Madonna Sistina (oggi è conservata a Dresda), per l’appunto eseguita da Raffaello espressamente per la chiesa piacentina, che così rivive nel contesto originale per cui fu commissionata.
Non perdetevi una visita a Santa Maria di Campagna: qui i Farnese celebrarono battesimi, vittorie e pregarono nei momenti difficili. E dal piazzale antistante venne bandita la Prima Crociata in Terrasanta. Inoltre, il Pordenone vi ha dipinto un’intera cupola.
Il Palazzo Gotico, mirabile esempio di architettura medievale lombarda, è come un anziano signore elegante che si concede al pubblico solo in occasioni speciali: durante le mostre, apre le sue porte gratuitamente.
Mentre l’Ex Chiesa del Carmine è uno spazio che ha metabolizzato secoli di trasformazioni, oggi officina culturale dove l'antico dialoga con il contemporaneo.
E passando all’arte contemporanea visitiamo XNL, un contenitore culturale moderno che è come un giovane brillante: imprevedibile, dinamico, sempre pronto a sorprendere quando aperto in occasione di mostre e installazioni.
Poi c’è lei “la Signora”, la Galleria Ricci Oddi (aperta gratuitamente per un giorno al mese): una collezione di arte moderna che è un viaggio nell'anima degli artisti del Novecento, dai volti ai paesaggi, dai ritratti alle nature morte. Qui prendetevi qualche minuto in più per ammirare un’altra signora: quel “Ritratto di Signora” di Klimt, quadro rubato e misteriosamente ritrovato che ha più colpi di scena di un romanzo giallo.
Torniamo all’antichità e varchiamo la soglia dell’Antiquarium di Santa Margherita: un museo archeologico dove reperti etruschi, romani e medievali raccontano la stratificazione di una civiltà, pezzo dopo pezzo, come un puzzle della memoria collettiva.
Un’offerta tanto varia che occorrerebbero almeno due o tre giorni per vedere il più possibile. Sono tante le opportunità per i soggiorni, dai B&B agli hotel 4 stelle e comodissimi e frequenti i collegamenti in treno che uniscono le tre città.
È questa la vera rivoluzione culturale emiliana: non aspettare che la gente venga all'arte, ma portare l'arte alla gente. Gratis, senza scuse. Perché la bellezza, come la libertà, non dovrebbe avere un prezzo. E gli emiliani questo lo hanno capito prima degli altri.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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